DANIELE DE SALVO
Cronaca

Annone Brianza: quel cavalcavia sarebbe crollato, era solo questione di tempo

La Commissione governativa: segnali evidenti

Superstrada 36: Il cavalcavia crollato e le operazioni di sgombero (Cardini)

Superstrada 36: Il cavalcavia crollato e le operazioni di sgombero (Cardini)

Annone Brianza, 14 novembre 2016 - Il cemento del calcestruzzo si stava sfarinando. L’armatura in ferro all’interno del ponte era arrugginita, non avrebbe potuto reggere a lungo: il passaggio del trasporto eccezionale probabilmente ha solamente anticipato l’inevitabile disastro che si sarebbe verificato lo stesso nel giro di qualche minuto al passaggio anche di un camion molto meno pesante. Quando alcuni automobilisti lungo la Super Milano-Lecco la mattina di venerdì 28 ottobre hanno lanciato l’allarme, segnalando il distacco di alcuni detriti e di intonaco dal viadotto di Annone Brianza, ormai era tardi per salvare l’infrastruttura. Si tratta di un processo di corrosione che costruttori e addetti all’edilizia conoscono bene. Non era però tardi per chiudere la Statale 36 né la Sp 49 che passa sul cavalcavia per scongiurare che collassasse come un carico di morte e distruzione. Invece prima che si mettesse in moto la macchina della burocrazia sono trascorse ore durante le quali il sovrappasso avrebbe potuto cedere di schianto. Solo per pura casualità si conta appena una vittima, in caso di incolonnamenti o traffico sostenuto si sarebbe verificata una strage. Che fosse evidente almeno ad occhi esperti che il ponte stesse per impledore ne sarebbero convinti i componenti della Commissione governativa voluta dal ministro alla Infrastrutture Graziano Delrio, che mercoledì tracerranno il punto con i magistrati che si stanno occupando della complessa indagine e i periti incaricati.

In attesa che dalla Procura e anche da Roma vengano accertate le responsabilità amministrative e penali di una tragedia che poteva e doveva essere evitata, i sindaci della zona vogliono almeno certezze sui tempi di ricostruzione del viadotto, sullo stanziamento dei fondi necessari per migliorare la viabilità alternativa messa a dura prova per l’incremento esponenziale del traffico e sulle verifiche statiche degli altri cavalcavia che per precauzione sono stati interdetti ai trasporti eccezionali. I primi cittadini di Annone Patrizio Sidoti, Baldassarre Mauri di Civate, Carlo Valsecchi di Suello e di Cesana Brianza Eugenio Galli hanno scritto una lettera destinata proprio a Delrio. «Vogliamo garanzie sulla ricostruzione del ponte crollato di Annone, sugli accertamenti su tutti gli altri e sui contributi per garantire soluzioni e percorsi alternativi adeguati in attesa che le situazioni evolvano - spiega il sindaco di Civate, paese dove abitava l’unica vittima del disastro e che ha interdetto completamente alla circolazione un viadotto per il timore che franasse sulla Super anch’esso -. Purtroppo al momento non possiamo sbilanciarsi sulle tempistiche che temiamo possano essere lunghe».