
Il sindacalista Dario Esposito coordinatore Uil Lario ha analizzato i dati forniti dalla ricerca
Como, 17 settembre 2025 – Scende l’offerta di lavoro delle imprese in provincia di Como e Lecco rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dal dato elaborato da Unioncamere e Anpal, basato sulle rilevazioni del sistema informativo Excelsior, e diffuso da Uil Lario, emerge che in provincia di Como ci sono 620 aziende in meno e di 300 in quella di Lecco.
Inoltre, le prospettive occupazionali alla data di settembre 2025, confermano un trend di decrescita registrato in tutta la regione Lombardia con una differenziazione su Lecco per il dato positivo relativo all’industria.
Il più utilizzato
Ancora una volta i dati confermano che il contratto a termine, nelle sue diverse forme, è quello prediletto dalle aziende: risulta infatti in aumento a Lecco, con il 76% previsto rispetto al 75% di settembre, e in leggera diminuzione a Como, con una previsione del 73% rispetto al 75% dell’anno precedente.
Tempo indeterminato
A Como, sono previste assunzioni al 22 per cento con contratti a tempo indeterminato, al 5% di apprendistato, mentre a Lecco, si parla di assunzioni al 19% a tempo indeterminato, al 5 di apprendistato. I settori dove si manifestano maggiori assunzioni a tempo indeterminato sono a Como l’industria manifatturiera, che andrebbe ad assorbire metà della richiesta, seguita dalle costruzioni, così come a Lecco, anche se con percentuali differenti.
Al contrario, i settori meno appetibili per i contratti stabili sono agricoltura e turismo. Le figure professionali più ricercate a settembre in provincia di Como sono gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, mentre in provincia di Lecco, spiccano gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine.
L’allarme
“I dati Excelsior – commenta Dario Esposito, coordinatore Uil Lario - confermano un campanello d’allarme che sentiamo da tempo: il territorio lariano sta vivendo un rallentamento significativo della domanda di lavoro, con un ricorso massiccio e ormai strutturale a forme contrattuali non stabili.
La leggera tenuta dell’industria a Lecco non basta a nascondere un quadro complessivamente fragile. La vera questione però, non è solo nella contrazione delle assunzioni: è nel fatto che quasi un lavoratore su due non sarà reperibile dalle imprese. Questo significa che, anche laddove il lavoro c’è, mancano le competenze giuste, a dimostrazione di una mancata corrispondenza sempre più grave tra sistema formativo, tessuto produttivo e bisogni delle persone. Problemi simili si registrano anche nella vicina provincia di Sondrio, dove il settore turistico fa fatica a reclutare addetti".