D.D.S.
Cronaca

Annone, quel cavalcavia era vietato ai Tir. Ma i cartelli nessuno li ha mai messi

Lecco, nuove polemiche dopo lo scaricabarile sulle responsabilità

Il cavalcavia crollato sulla 36 (Ansa)

Annone Brianza (Lecco), 10 novembre 2016 - Quel trasporto eccezionale era regolarmente autorizzato e non superava il peso previsto, anzi pesava anche meno delle 108 tonnellate massime consentite. Sul cavalcavia di Annone Brianza, come probabilmente su tutti gli altri della Super Milano-Lecco, non sarebbe però potuto passare. In base al codice delle strada e alla normativa in materia infatti sui viadotti possono passare camion con una stazza complessiva sino a 40 tonnellate, a meno che non siano state eseguite preventivamente prove di carico e statiche per certificare l’idoneità al passaggio dei Tir, prove che non sarebbero mai state eseguite e certificazioni che di conseguenza non sono mai state rilasciate. Agli imbocchi del ponte a scavalco della Statale 36 su cui corre la Sp 49 avrebbero dovuto esserci cartelli di divieto di transito ad autotreni ed autoarticolati. I cartelli però non sono mai stati posizionati, proprio come non sono mai state eseguite le prove di staticità né sono mai stati rilasciati i certificati. Sulla carta dell’incombenza avrebbero dovuto occuparsi i funzionari di Villa Locatelli, responsabili della provinciale, il viadotto tuttavia è di proprietà di Anas i cui tecnici avrebbero dovuto quindi effettuare i test strutturali. Ed è proprio in tale situazione di confusione che subito dopo il disastro del 28 ottobre che è divampata la guerra delle competenze che ora inquirenti e investigatori stanno cercando di dirimere per stabilire le eventuali responsabilità. Si tratta di un’impresa non semplice.

Gli agenti della Mobile, su diretto mandato del sostituto procuratore Nicola Preteroti, hanno sequestrato tutti gli incartamenti disponibili e altri ne starebbero cercando per ricostruire l’intera storia del cavalcavia crollato, a partire da quelli della gara d’appalto per la sua realizzazione tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi dei Settanta bandita dai vertici dell’allora Amministrazione provinciale di Como, quando quella di Lecco non esisteva ancora, l’ente originariamente titolare dell’opera poi ceduta ad Anas. Le verifiche potrebbero coinvolgere pure altri ponti, alcuni dei quali a scopo precauzionale e in assenza delle prove di carico e delle certificazioni formali, sono già stati interdetti ai Tir, come quelli di Nibionno, Bosisio Parini, Civate e Suello.

E che non ci sia da star tranquilli lo ha detto anche il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, dopo l’incontro con Anas: «Dal quadro complessivo che mi è stato presentato ho più di un motivo di preoccupazione: la manutenzione sta soffrendo ritardi significativi soprattutto nelle aree di maggiore sviluppo economico, a causa di un passaggio più frequente di mezzi pesanti e di veicoli con trasporto eccezionale che rappresentano l’elemento critico, come dimostrato dall’incidente di Annone».