DIEGO VINCENTI
Cultura e Spettacoli

“Manicaretti“ di Marco Trotta, noir familiare fra realtà e finzione

La sua bellezza è piuttosto evidente. Perfino da lontano. Per chi osserva dai giardini lì di fianco, un po’...

La sua bellezza è piuttosto evidente. Perfino da lontano. Per chi osserva dai giardini lì di fianco, un po’ per caso. Ma scoprire come i Chiostri del Teatro Fontana prendono vita grazie all’arte e alle persone, regala sempre un pizzico di emozione. Come si è visto in questi giorni con l’indagine sulle relazioni proposta da "Lexicon" delle Corpora; per proseguire poi con l’inedita Nora di Casa di Bambola protagonista di "Pupilla", incubo post-ibseniano, livido ed erotico, curato dalla direttrice Ivonne Capece. Non spettacoli finiti. E neppure reading. Ma finestre aperte sul processo creativo in atto, terreni condivisi di ricerca e di confronto accolti dalla rassegna "Chiostri Suite". Ed è lì che si torna anche questo weekend, per gli ultimi due appuntamenti del mini cartellone. Ricominciando oggi alle 19 in via Boltraffio con "Scritture da non starci dentro", in pratica un mosaico di letture dai migliori testi del Premio Omissis organizzato da Theatron 2.0, qui trasferiti sul palco grazie al lavoro del Collettivo Lunazione?, con in scena Federica Carruba Toscano, Mariachiara Falcone e Marco Montecatino. Dieci minuti per ognuno dei cinque testi selezionati, firmati da autori under 35. Nuove drammaturgie a interrogarsi su temi scomodi, che provano a ripensare le grammatiche, per reinterpretare il mondo e il teatro. A partire dal vincitore "Manicaretti" di Marco Trotta, noir familiare, fra realtà e finzione. E con lui Mattia Favaro, Giulia Cermelli, Vincenzo Politano, Gianluca Bonzani. Domani sempre alle 19 si chiude invece con "Discorso delle Dorotke" di Tolja Djokovic (Premio Riccione 2023), anche in scena insieme ad Aura Ghezzi. D.Vin.