
In esposizione una cinquantina di disegni, acrilici su tela, ceramiche e arazzi. Per il designer è un ritorno in città: qui ha insegnato per 7 anni all’Istituto d’Arte.
Ha preso il via ai Musei Civici di Monza la mostra “Il Giardino delle delizie“ dedicata a Ugo la Pietra, architetto, designer, artista, cineasta, musicista e fumettista. L’iniziativa, curata da Simona Bartolena e Simona Cesana, è organizzata in collaborazione con la galleria d’arte LeoGalleries e con l’Archivio Ugo La Pietra, di cui la stessa Cesana è curatrice. In esposizione ci sono una cinquantina di tavole tra disegni e acrilici su tela, oltre a ceramiche e arazzi. Si collegano alla recente pubblicazione del volume “Il giardino delle delizie“, che attraverso il lavoro di La Pietra esplora il tema del giardino, sia esso domestico, urbano o extraurbano, come spazio reale e simbolico e, in particolare, ne indaga il ruolo come luogo di rifugio e contemplazione nel contesto urbano contemporaneo.
Ugo La Pietra è riconosciuto come un ricercatore nelle arti visive che ha indagato per oltre sessant’anni il rapporto tra l’individuo e l’ambiente. Ha seguito personalmente l’installazione della mostra, anche perché Monza è sempre casa: qui La Pietra ha insegnato all’Istituto statale d’arte, oggi liceo artistico, dal 1976 al 1983, prima di passare alla facoltà di Architettura all’università e all’Accademia di Belle Arti. A Monza insegnava discipline geometriche e architettoniche, e poi grafica e design per l’ambiente. "Il rapporto con gli studenti – ricorda – era speciale. La scuola era un luogo isolato, non era Milano, non era il centro di Monza, era un’isola di sperimentazione e azzardo, in cui si coltivavano percorsi personali". Non esistevano le distrazioni sui social, l’unica risorsa era il sapere dei professori e i ragazzi ne assorbivano l’intenzione artistica profonda. Con loro La Pietra ha avviato la progettazione dell’ambiente, la casa telematica, sviluppata più tardi nella domotica.
Sul territorio monzese l’artista e designer ha sviluppato in tanti anni un’attività legata alla tradizione della storica Biennale di Arti Decorative, organizzando mostre, convegni, premi, collezioni di oggetti in collaborazione con la galleria Fatto ad Arte. "Ho cercato di interloquire più volte con gli amministratori monzesi – racconta con una punta polemica – per far capire che, recuperando l’esperienza dimenticata della Biennale nata a Monza e poi di fatto morta, la città poteva ritagliarsi un ruolo molto importante nel panorama delle arti applicate e dell’artigianato artistico, come valida alternativa a Milano. Purtroppo non ho avuto riscontri, ma sarebbe una tematica attualissima ancora oggi".
La mostra è interamente accessibile a persone con disabilità motorie e sono disponibili per persone cieche audiodescrizioni di alcune opere in mostra. Tanti gli eventi a latere. La mostra sarà aperta fino al 2 novembre. La visita all’esposizione è inclusa nel biglietto del museo a 6 euro. Vi si potrà accedere, fino a martedì 30, dal mercoledì alla domenica dalle 15 alle 18, il giovedì anche dalle 20 alle 23, il venerdì, sabato e domenica pure dalle 10 alle 13. Dall’1 ottobre al 2 novembre, invece, dal mercoledì alla domenica dalle 15 alle 18; il mercoledì, venerdì, sabato e domenica anche la mattina dalle 10 alle 13.