Omicidio di Bolzano: Benno ha strangolato i genitori con una corda

Prima del processo la perizia psichiatrica sul giovane accusato di aver ucciso i genitori e avrene gettato i corpi nell'Adige

Benno Neumair

Benno Neumair

Bolzano - Delitto di Bolzano: cosa accadrà dopo la confessione di Benno Neumair? Il trentenne insegnante di matematica alle medie, appassionato di culturismo, dopo essersi proclamato a lungo innocente, respingendo le accuse di aver ucciso i suoi genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, 68 anni lei e 63 lui, ha cambiato radicalmente la sua versione dei fatti. La sua, però, non è stata una decisione delle ultime ore, nonostante si sia saputo delle sue rivelazioni solo ieri, lunedì 8 marzo, con una nota della procura di Bolzano. Lo si poteva leggere fra le righe del comunicato degli inquirenti. L'hanno confermato gli avvocati del ragazzo, tuttora detenuto nel carcere del capoluogo della provincia autonoma. “Questa decisione di aprirsi alla verità – ha detto Flavio Moccia, uno degli avvocati di Benno -  accettata fin dall'11 febbraio scorso, e quindi ancor prima di conoscere l'esito della decisione del tribunale del Riesame, è maturata spontaneamente quale immediato esito alla notizia del rinvenimento del corpo senza vita della madre”. La salma di Laura Perselli fu trovata poco più di un mese fa, il 6 febbraio, nelle acque dell'Adige. E' in questo momento, pare, che il cervello di Benno ha fatto clic. Impossibile continuare nella strenua autodifesa. Meglio collaborare, anche in vista del processo, che si potrebbe celebrare con il rito immediato.

  1. La strategia 
  2. Il film dell'assassinio
  3. I volti di Benno
  4. I corpi nell'Adige

La strategia processuale

Benno, quindi, andrà alla sbarra con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere (trovato quello della madre Laura Perselli, quello del padre, Peter Neumair, non è ancora stato recuperato, nonostante un falso allarme quando l'ecoscandaglio identificò una sagoma dai possibili tratti umani nel fiume). Prima, però, toccherà a psicologi e psichiatri esprimersi sulla personalità del figlio dei due ex docenti assassinati. E' stata la stessa procura, infatti, data la notizia della confessione, ad anticipare l'intenzione di avviare una perizia psichiatrica su Benno, per accertare se il ragazzo fosse capace di intendere e volere al momento del fatto. L'analisi verrà effettuata con la formula dell'incidente probatorio, in contraddittorio fra le parti, così da cristallizzare i suoi esiti all'interno del fascicolo processuale. Della fragilità psicologica di Benno, per altro, si è iniziato a parlare subito dopo il fermo.

Diversi gli episodi venuti alla luce. Da quando, bambino, durante una vacanza a Bali minacciò la sorella Madè con un coltello. A un episodio analogo verificatosi l'anno scorso in Germania, dove il patito del fitness ha vissuto insieme a una fidanzata, poi lasciata prima di tornare in Italia. Fino al video pubblicato dallo stesso Benno su YouTube, in cui il giovane interpreta i ruoli del maestro di body building e del ragazzo timido desideroso di scolpire il fisico, con tanto di “vocine” diverse. Gli avvocati del resto sono chiari. Emergono, dicono Flavio Moccia e Andrea Polo, “profili di problematicità al momento, da più parti, percepiti 'sotto traccia', pur se ancora da esplorare", da analizzare con l'obiettivo di verificare la capacità di intendere e volere al momento del fatto. Un dettaglio importantissimo. Se dovesse essere accertato un vizio di mente, parziale o totale, il destino processuale di Benno potrebbe cambiare di molto, nonostante le accuse gravissime.

La dinamica dell'omicidio

Dopo la decisione di “collaborare”, negli interrogatori con i pm, desecretati appena prima si sapesse della confessione, Benno ha ripercorso la dinamica dell'assassinio, avvenuto il 4 gennaio di quest'anno, data in cui Laura e Peter diventarono persone scomparse, anche se la loro sparizione venne denunciata dal figlio qualche giorno dopo, grazie anche all'insistenza della sorella Madè e di altri familiari. Il film del duplice delitto era stato in qualche modo anticipato dalle ricostruzioni elaborate dopo il fermo del supplente alle scuole medie. Peter è stato strangolato dal figlio dopo una breve colluttazione fra i due. “Divampata”, a quanto pare, dopo un litigio seguito a una richiesta di soldi, l'ennesima, da parte di Benno. Il ragazzo, seppur ancora lontano dalla forma fisica da lui idealizzata nei suoi tutorial su YouTube, a causa del deperimento seguito al soggiorno in Germania, avrebbe comunque avuto gioco facile a sopraffare il padre. “Lo volevo far stare zitto” avrebbe detto ai magistrati Benno, senza una lacrima. Una volta avuta ragione della resistenza di Peter, l'ha strangolato con un pezzo di corda.

La furia omicida ha travolto Laura solo in un secondo momento, quando la donna è rientrata a casa dopo aver fatto visita all'anziana madre, da poco dimessa dall'ospedale. L'arma? Ancora il “cordino”, come dichiarato dallo stesso Benno. Poi, è sempre il ragazzo a parlare, si è caricato i corpi in spalla e li ha infilati nell'auto, la Volvo V70 di famiglia in cui qualche giorno dopo sarebbe stata trovata una bottiglia di acqua ossigenata, forse utilizzata per lavare le tracce lasciate durante il duplice omicidio. Tracce che, comunque, sarebbero state isolate in abbondanza durante i diversi sopralluoghi dei carabinieri del Ris nella villa di via Castel Roncolo, teatro della mattanza, e che attualmente sono all'esame nei laboratori di Parma.

Il profilo psicologico

Ma chi è Benno Neumair? L'attenzione di media e osservatori si è concentrata su di lui sin dall'inizio della vicenda, quando Laura e Peter erano solo due persone scomparse durante una passeggiata nelle loro amate valli, secondo l'ipotesi avvalorata dal figlio. L'atteggiamento del ragazzo, cortesissimo ma privo di qualsiasi empatia, così come la sua speranza, più volte affermata, che i genitori fossero stati vittime di una tragedia durante una gita e non della mano assassina di qualche malintenzionato, piuttosto che sperare di ritrovarli ancora vivi, hanno subito “bucato lo schermo”. Poi sono iniziate a emergere le contraddizioni. Il ricordo preciso di come fossero vestiti i genitori che, però, Benno aveva detto di non aver visto dopo essere rientrato a casa durante la primissima mattinata del 5 gennaio. Il ritardo nel presentarsi a casa dell'amica con la quale trascorse la notte, compatibile con uno stop nei pressi di un ponte sull'Adige per liberarsi dei cadaveri. L'ansia di lavare gli abiti che indossava la sera dell'ultimo giorno in cui i genitori sono stati visti vivi. E poi quel carattere dalle mille sfumature. Dall'esuberanza mostrata nei video di fitness su YouTube alle ombre del suo periodo tedesco.

A quanto è emerso dalle rivelazioni di alcuni familiari Benno fino al primo lockdown, quello di marzo, viveva da solo in Germania, dopo aver trascorso anche dei periodi in Spagna. Qui, pare, la sua passione per il body building, coltivata anche grazie agli insegnamenti appresi all'università di Innsbruck, dove si è laureato in Scienze Motorie e nutrizionistiche, si sarebbe trasformata in una vera ossessione. Tanto da portarlo ad assumere anabolizzanti, per poter conservare un corpo il più possibile scolpito. Abusi che l'avrebbero portato a vivere, successivamente, una profonda crisi. Quando i genitori varcarono il confine per andare a riprendersi il loro ragazzo, infatti, si trovarono di fronte un fantasma. Tutto diverso è il Benno dei video pubblicati sul canale YouTube “Forte online”. Petto nudo, muscoli bene in evidenza, sorriso sempre sfoderato. Esegue esercizi - dagli squat al sollevamento pesi - e spiega come allenarsi al meglio. Quante sedute effettuare a settimana per ogni gruppo muscolare, che tipo di proteine assumere, come svolgere trazioni in maniera corretta.

Le ricerche dei corpi

Uno dei punti di svolta nella vicenda, decisivo – a quanto pare – per convincere Benno a confessare, è stato il ritrovamento della salma della madre Laura. Le ricerche dei corpi sono iniziate subito, quando il figlio appassionato di body building era solo un familiare colpito dalla tragedia della scomparsa dei genitori. I sub dei vigili del fuoco si sono immersi più volte nelle fredde acque dell'Adige. E' scesa in campo la tecnologia con l'ecoscandaglio, un dispositivo capace di rilevare forme e sagome che ricordino i corpi umani. A un certo punto è stata abbassata anche la portata del fiume, perché potesse essere dragato con maggiore facilità. Il corpo di Laura è affiorato il 6 febbraio. Quello di Peter (del quale è stato però trovato uno scarpone) ancora non c'è. Le ricerche riprenderanno nei prossimi giorni. Magari sulla scorta delle rivelazioni fatte da Benno.