STEFANIA TOTARO
Cronaca

Nova Milanese, uccise la cognata dopo la lite sul parcheggio: nuova perizia psichiatrica per Giuseppe Caputo

L'esame disposto dalla Corte d’Assise di Monza, dove l’uomo si trova a processo. Il 63enne è già stato sottoposto ad accertamenti con due consulenze: quella commissionata dalla procura l’ha giudicato infermo totale di mente, quella voluta dalla parte civile ha consigliato ulteriori analisi per una presunta carenza metodologica del test iniziale

Giovanna Chinnici; a destra, i rilievi sul luogo dell'omicidio (Radaelli)

Giovanna Chinnici; a destra, i rilievi sul luogo dell'omicidio (Radaelli)

Nova Milanese (Monza Brianza), 7 Maggio 2025 - Verrà sottoposto ad una nuova perizia psichiatrica Giuseppe Caputo, il 62enne che lo scorso ottobre ha ucciso con 13 coltellate la cognata 63enne Giovanna Chinnici, sul pianerottolo della loro abitazione a Nova Milanese.

Lo ha deciso oggi, mercoledì 7 maggio, la Corte di Assise di Monza dopo avere ascoltato il consulente della Procura di Monza e quello della difesa di parte civile. Saputo, imputato di omicidio volontario e tentato omicidio, entrambe le accuse aggravate dalla premeditazione, ha prima aggredito la nipote che aveva appena parcheggiato l'auto sotto casa, brandendo un coltello a serramanico e ferendola lievemente e poi ha infierito con i fendenti sulla cognata, mamma della ragazza, che era intervenuta in difesa della figlia, uccidendola.

Il marito e i due figli di Giovanna insieme ad una delle due sorelle con il cognato, si sono costituiti parti civili al dibattimento.

La consulenza

L'imputato, che non si è mai presentato in aula, si trova nella struttura psichiatrica giudiziaria di Castiglione delle Stiviere perché la consulenza disposta dalla pm monzese Sara Mantovani ha concluso per la totale incapacità di intendere e di volere al momento dell'omicidio per un delirio persecutorio.

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Ha ucciso la cognata a Nova Milanese. Giuseppe Caputo è infermo totale di mente e socialmente pericoloso

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"La mia vita e quella della mia famiglia erano diventate un inferno e mia moglie, che si è ammalata a causa dell'aria fredda che gelava il nostro appartamento per l'impianto di condizionamento installato dagli altri, ora è in pericolo", ha sostenuto Giuseppe Caputo dopo l'arresto eseguito dai carabinieri.

Per l'esperto Giuseppe Caputo è un uomo lucido, con cui si può parlare di tutto, ma che inizia ad ingigantire racconti e circostanze se il discorso cade sui rapporti con i parenti che abitano nella stessa palazzina in via Magellano, le tre sorelle e la mamma quasi centenaria rimasta vedova recentemente defunta.

La casa dove è avvenuto l'omicidio (Radaelli)
La casa dove è avvenuto l'omicidio (Radaelli)

I litigi

Una serie di dissapori che avevano portato a piccoli processi e ora all'accusa di atti persecutori per Caputo e la moglie, allontanata dalla casa familiare. Ma i difensori di parte civile hanno a loro volta affidato a un esperto una consulenza sulle condizioni psichiatriche dell'imputato, che ha concluso per la necessità di rifare una perizia per carenze metodologiche perché lo psichiatra nominato dalla Procura, che opera all'ospedale San Gerardo di Monza dove il 62enne è stato ricoverato dopo l'arresto, ha eseguito un solo colloquio con l'imputato e non l'ha sottoposto ai test psicodiagnostici, che avrebbero a suo dire approfondito gli aspetti personali e familiari e fatto emergere eventuali deficit cognitivi e aspetti della sua personalità. La Corte ha deciso di disporre la nuova perizia e a giugno nominerà il perito.