FEDERICA PACELLA
Cronaca

Lombardia sempre più fragile: 43mila persone vivono in zone ad alto rischio idrogeologico

L’aggiornamento di Ispra sulle aree interessate da frane e pericoli idrogeologici. Le province più esposte sono Sondrio, Bergamo e Brescia

La frana in Valdisotto ha costretto circa 80 residenti a lasciare le case

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Milano, 31 luglio 2025 –  Aumentano le aree a rischio idrogeologico anche in Lombardia. Lo rileva il nuovo rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico, che fa il quadro sulle zone esposte a frane, alluvioni, valanghe, erosione costiera. Secondo i dati aggiornati dell’inventario realizzato da Ispra con Regioni, Province autonome e le Arpa, sono oltre 636mila le frane censite sul territorio nazionale, di cui circa il 28% è caratterizzato da una dinamica estremamente rapida e da un elevato potenziale distruttivo, con conseguenze spesso drammatiche, inclusa la perdita di vite umane. A questo si aggiunge che i cambiamenti climatici stanno determinando un incremento della frequenza delle piogge intense e concentrate, con conseguente aumento delle frane superficiali, delle colate rapide di fango e detriti, delle alluvioni, incluse le flash flood (piene rapide e improvvise).

Frana in Valdidentro
Frana in Valdidentro

La Lombardia è la regione con il maggior numero di frane, 141.970, ed è anche tra quelle con le maggiori superfici a pericolosità elevata e molto elevata. Nel complesso, le aree interessate da questi fenomeni ammontano a 2.142 chilometri quadrati, in crescita rispetto ai 2.135 del 2021. Fra le province lombarde, Sondrio conta ben 464 chilometri quadrati di aree a pericolosità da frana elevata o molto elevata, seguita da Brescia (402) e Bergamo (357). Ma quante sono le persone esposte a questo rischio? In Lombardia, sono 43.175 i residenti (19.710 le famiglie) in aree a pericolosità elevata o molto elevata, lo 0,4% della popolazione residente; se consideriamo tutti i gradi di pericolosità, la quota arriva a 343.651 persone. Rispetto al 2021, il dato è in calo (352.414) coerentemente con il doppio fenomeno dello spopolamento delle valli e del calo demografico. Tra le province lombarde, è Brescia quella col numero più elevato di residenti in zone con pericolosità elevata o molto elevata, con 12.870 residenti. Il rischio vale anche per le imprese (31.998 quelle esposte) e per i beni culturali (1.916).

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Ad incombere, anche le valanghe, visto che il 28,3% del territorio lombardo supera quota 800 metri sul livello del mare, l’ambito territoriale potenzialmente esposto a fenomeni di innevamento significativi. Inoltre, se si considera la superficie classificata a pericolosità da frana elevata e molto elevata e quella a rischio idraulico medio, a rischio sono il 16,2% delle aree lombarde, quasi 3.900 chilometri quadrati, per 1.275 comuni, pari a più di 8 su 10. A supporto delle politiche di prevenzione e intervento, Ispra gestisce due strumenti chiave: IdroGEO, la piattaforma pubblica e open data per la consultazione delle mappe e dei dati aggiornati sul dissesto, e ReNDiS, il Repertorio nazionale degli interventi finanziati per la difesa del suolo.