SIMONA BALLATORE
Cronaca

La “borsa di studio” della Lombardia: fondi per oltre un miliardo alle università: “Sarà una spinta all’innovazione”

Il ministero aumenta del 3,47% rispetto al 2024 il finanziamento ordinario. Alla Statale di Milano la quota maggiore per numero di iscritti, poi Politecnico e Bicocca. “Aumenteremo la competività a livello internazionale”

Alla Statale di Milano in via Festa del Perdono sono iscritti 60mila studenti

Alla Statale di Milano in via Festa del Perdono sono iscritti 60mila studenti

Milano, 1 settembre 2025 – Dei 9,4 miliardi di euro destinati alle università italiane con il Fondo di Finanziamento Ordinario - il principale strumento di sostegno economico statale agli atenei - 1.147.553.311 euro saranno distribuiti in Lombardia: un +3,47% rispetto al 2024, che diventa +30,38% se lo si rapporta con il 2019, quando lo stanziamento complessivo si fermava a 880.168.306 euro. Il decreto di riparto - firmato dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini - assegna le risorse sulla base di criteri che tengono conto di dimensione, qualità della ricerca, offerta formativa e fabbisogni specifici dei diversi territori. 

Studenti affrontano il test d'ingresso per Medicina all'Università di Pavia
Studenti affrontano il test d'ingresso per Medicina all'Università di Pavia

Statale e Milano Bicocca 

Una delle quote più sostanziose a livello nazionale va alla Statale di Milano, che è anche l’università più popolosa della Lombardia con i suoi 60mila studenti e 2.593 tra docenti e ricercatori: in via Festa del Perdono arriveranno 322.132.547 euro, ovvero l’1,5% in più rispetto all’anno scorso. Segue, per cifra ricevuta, il Politecnico di Milano che con 271.875.842 euro segna un incremento del 4,87%. All’Università di Milano-Bicocca l’aumento è del 4,44%, ovvero saranno destinati 169.737.520 euro.

Il rilancio dei finanziamenti alle università lombarde garantirà loro una maggiore competitività
Il rilancio dei finanziamenti alle università lombarde garantirà loro una maggiore competitività

Brescia, Bergamo e Pavia 

Gli aumenti vanno dall’1 al 6 per cento anche negli altri atenei della regione: a segnare l’incremento maggiore rispetto al 2024 è l’Università degli Studi di Pavia: qui andranno 146.427.150 euro, con una crescita del 6% rispetto al 2024. Più 6% anche per l’Istituto Universitario di Studi Superiori -Iuss di Pavia (15.037.761 euro). All’Università degli Studi di Brescia la quota del Fondo di finanziamento ordinario per il 2025 ammonterà a 88.071.470 euro, con un aumento del 3,96%; all’Università degli Studi di Bergamo sarà di 75.396.551 euro, ovvero +1% sull’anno precedente come per l’Università dell’Insubria, dove saranno destinati 58.874.470 euro. L’incremento registrato dalle università lombarde si inserisce in un quadro nazionale che vede una crescita di circa 336 milioni rispetto al 2024. 

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“Un segnale importante” 

“Si tratta di un segnale importante, che conferma la volontà del Governo di rafforzare il sistema universitario italiano, renderlo più competitivo a livello internazionale e garantire migliori opportunità a studenti, docenti e ricercatori”, sottolineano dal ministero. Per quanto riguarda il Fondo di Finanziamento Ordinario, sono già stati acquisiti i pareri della Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, dell’Anvur, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca, come pure quello del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. “Le maggiori risorse assegnate agli atenei non solo permetteranno di sostenere le spese ordinarie, ma offriranno anche nuove possibilità di sviluppo per la ricerca scientifica, l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e l’ammodernamento delle strutture – spiegano dal ministero –. In particolare, in una regione come la Lombardia, che ospita alcune tra le più prestigiose università italiane e una rete di eccellenze in campo scientifico e tecnologico, questo incremento potrà avere ricadute positive non solo sul mondo accademico, ma anche sul tessuto economico e sociale, favorendo l’innovazione, la crescita e l’occupazione qualificata”.   

La ministra dell'Università e ricerca, Anna Maria Bernini
La ministra dell'Università e ricerca, Anna Maria Bernini

Fondi per Medicina e Chirurgia 

E se una delle novità più importanti del nuovo anno accademico riguarderà la facoltà di Medicina e Chirurgia - con l’abolizione del test d’ingresso e l’introduzione del semestre filtro - su questo capitolo saranno destinate delle risorse ad hoc che ammontano a circa 50 milioni di euro. La ripartizione avverrà nelle prossime settimane sulla base del numero di iscritti.