Dissero di Enrico Mattei che era un «capitano di ventura», uno «stratega», un «anticapitalista», «abile nell’usare il denaro ma quasi senza toccarlo», «uno di quegli italiani imprendibili, indefinibili, che sanno entrare in tutte le parti». E di parti, nell’arco di un’esistenza partita dal niente e divenuta straordinaria, ne interpretò molte: anzi le visse, con assoluta, totale adesione.
Quella del partigiano durante la Resistenza e quella del petroliere nel Dopoguerra, quella del dirigente pubblico che fondò l’Eni sfidando il dominio anglo-americano sulla produzione del petrolio e quella dell’italiano che aspirava a trasformare il suo Paese in una potenza. Fino all’ultima parte: quella della vittima.
Enrico Mattei morì il 27 ottobre 1962 precipitando col suo aereo nella campagna di Bascapè, in provincia di Pavia. Di quella morte, sappiamo che fu un attentato, ma non conosciamo i nomi degli esecutori, né i mandanti. A sessant'anni dallo schianto abbiamo ripercorso la vita e la morte dell'uomo che ha cambiato l'Italia per sempre.
Le inchieste, i processi, le ombre
Dopo 40 anni di indagini e depistaggi, si è accertato che l’aereo sul quale viaggiava il presidente dell’Eni precipitò a causa di una bomba: l’assassinio era premeditato da mesi. Il caso Enrico Mattei, spiegato da Gabriele Moroni.
La versione dell'ultimo magistrato che indagò sul caso
Quello che uccise Mattei «fu omicidio al cento per cento. Il “mistero”, semmai, è rimasto sui nomi dei mandanti e sul movente». E le piste vanno dalle lobby del petrolio, ai suoi collaboratori fino ai servizi segreti francesi. L'intervista esclusiva a Vincenzo Calia, di Mario Consani.
Il ritorno a Bascapè e le voci degli ultimi testimoni
Sul pezzo di terra della campagna pavese dove precipitò l'aereo s’intrecciarono per decenni alle vicende familiari di chi abitava. Siamo tornati lì, a Bascapè, per parlare coi testimoni di quella notte e coi loro figli. Il reportage di Gabriele Moroni.
Ritratto di un imprenditore geniale
Ma chi era Enrico Mattei? Un petroliere, un dirigente, il fondatore dell'Eni, ma prima di tutto un italiano che voleva per l’Italia l’indipendenza energetica, anche a costo di sfidare le grandi lobby anglo-americane del petrolio. La sua vita, raccontata da Achille Perego.
Dalle prime trivellazioni alla Metanopoli del futuro
Dal petrolio trovato a Cortemaggiore, al boom economico e la fame di energia del Dopoguerra: l’avventura dell’Eni e il sogno di Enrico Mattei hanno segnato in modi innumerevoli, e continuano a segnare, la storia d’Italia. Il racconto di Andrea Gianni.
Il quotidiano che rivoluzionò il giornalismo
Il Giorno è nato nel 1956 per dare al presidente dell’Eni un veicolo di espressione della sua linea politica, fin dalla prima uscita cambiò il modo di fare i giornali. Il racconto di Vittorio Emiliani, giornalista del Giorno della prima ora.
Il pionere del marketing e il mito del cane a sei zampe
Alla guida dell’Eni, Mattei riuscì a rendere riconoscibile in tutta Italia il marchio attraverso un design e un’architettura che hanno fatto storia: abbiamo raccolto le immagini, i loghi e le foto dell'epoca. Il racconto illustrato di Guido Bandera.
Il lascito di Mattei vive nelle Marche
Nato e cresciuto tra Matelica e Acqualagna, il pioniere dell'energia ha lasciato un’impronta indelebile su chi lo ha conosciuto e sulla comunità che lo ha visto diventare grande. Il reportage di Benedetta Iacomucci.
Il manoscritto incompiuto di Pasolini su Mattei
La cronaca e il romanzo si intrecciano nell’opera postuma dello scrittore, mentre incognite e ricostruzioni circondano il capitolo mancante sulle ombre di un’Italia sovversiva “Lampi sull’Eni”. La storia delle pagine perdute, di Olga Mugnaini.
La nipote di Enrico Mattei: «Mio zio, genio ribelle»
Il racconto di Rosangela: «Raccolsi dei pezzi metallici dell’aereo, sfilai anche un anello: molti anni dopo, si dimostrò che quei resti contenevano frammenti di sostanza esplosiva». Il ricordo, di Benedetta Iacomucci.
La morte di Mattei sulle pagine storiche del Giorno
Il 27 ottobre 1962 il quotidiano dovette raccontare la morte del suo fondatore: rimasero immortali i pezzi di Giorgio Bocca e Italo Pietro. Abbiamo raccolto alcune delle pagine uscite in quei giorni.
Crediti
Direttrice QN: Agnese Pini Condirettori QN: Piero Fachin, Sergio Gioli Vicedirettore Il Giorno: Armando Stella Vicedirettore (online) Il Giorno: Giancarlo Ricci Coordinamento multimediale: Arnaldo Liguori Hanno contribuito: Guido Bandera, Mario Consani, Vittorio Emiliani, Andrea Gianni, Benedetta Iacomucci, Gabriele Moroni, Olga Mugnaini, Achille Perego Archivio: Stefano Passarelli, Elena Rosati, Barbara Brasca, Corrado Santangelo Foto e video: Edoardo Abbadessa, Arnaldo Liguori, Marco Mori, Luca Toni, Archivio storico del Giorno, Archivio storico dell'Eni, Ansa, Wikicommons, Imago Illustrazioni: Arnaldo Liguori