Reintegro medici no vax, isolamento positivi Covid, mascherine: cosa cambia

Lo stop all'obbligo vaccinale per le professioni sanitarie anticipato all'1 novembre e il nodo delle carenze di personale. Ma non solo. Le novità del nuovo decreto e i nodi da sciogliere sul fronte della gestione della pandemia. Il ministro della Salute Schillaci: "Se arriveranno nuove varianti, saremo pronti a intervenire"

Milano - Il Consiglio dei Ministri del governo Meloni ha approvato ieri una norma che anticipa di due mesi - dal 31 dicembre al 1° novembre - lo stop all'obbligo vaccinale per le professioni sanitarie. L'obiettivo è rimettere al lavoro al più presto le circa 4mila persone sospese perchè non hanno adempiuto all'obbligo di vaccinazione anti-Covid, con l'obiettivo di colmare le carenze di personale che in varie Regioni. Resta l'obbligo delle mascherine negli ospedali e Rsa fino al 31 dicembre per lavoratori, utenti e visitatori.

Cosa dice il nuovo decreto del CdM

Lo stop all'obbligo vaccinale per personale sanitario

Per quanto concerne lo stop dall'1 novembre a chiarire i motivi della scelta è stato lo stesso neo ministro alla Salute Orazio Schillaci: "Perché si è deciso di anticipare all'1 novembre la scadenza dell'obbligo per gli esercenti la professione sanitaria rispetto alla vaccinazione? Innanzitutto il quadro epidemiologico del Covid-19 oggi è mutato rispetto a quando questo provvedimento" sull'obbligo vaccinale "è stato preso". "In particolare - ha evidenziato - dai dati in nostro possesso oggi l'impatto sugli ospedali continua ad essere limitato. C'è una stabilizzazione e una diminuzione dell'incidenza dei casi di contagio e anche una stabilizzazione del tasso di occupazione, sia dei letti nelle aree mediche che nei posti in terapia intensiva". 

"A ciò si aggiunge la carenza del personale medico - ha spiegato - quindi aver rimesso a lavorare questi medici non vaccinati serve a contrastare la carenza e garantire il diritto alla salute". Per Schillaci "la salute pubblica non è un problema ideologico e burocratico ma bisogna avere un approccio sereno e scientifico". In merito al tema vaccinazioni il ministro del governo Meloni ha sottolineato, durante la conferenza stampa di presentazione dei contenuti del nuovo decreto del governo Meloni: "Approfitto di questa occasione per ribadire quella che è stata l'importanza dei vaccini nel contrasto alla pandemia di Covid e per ringraziare sentitamente i medici e tutti gli operatori sanitari che si sono prodigati, pagando anche un pesante tributo di vittime". 

Le polemiche

La misura ha sollevato prese di posizioni del mondo politico e scientificoIl segretario nazionale dell'Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri maggiormente rappresentativo, Pierino Di Silverio, ha chiesto di "non assegnare i medici e sanitari non vaccinati contro Covid-19, e reintegrati negli ospedali, ai reparti con pazienti fragili maggiormente a rischio". Per Di Silverio il decreto "è stato fatto senza il coinvolgimento delle parti sociali e non risolve assolutamente il problema della carenza di medici negli ospedali". 

"Il Servizio sanitario nazionale non fa un grande acquisto a reintegrarli"

"Penso che i medici che non si sono vaccinati" contro Covid-19 "non siano ottimi medici, il Servizio sanitario nazionale non fa un grande acquisto a reintegrarli" ha commentato Andrea Crisanti, microbiologo e neo senatore del Partito democratico. La decisione di permettere a questi medici, circa 3-4mila, di tornare al lavoro "è politica, non entro nel merito", ha aggiunto Crisanti che, però, ha rimarcato: "Penso che questi medici abbiano fatto malissimo a non vaccinarsi, mettendo a rischio se stessi e gli altri. Per i medici vaccinarsi contro Covid-19 era un obbligo morale".

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La proroga sulle mascherine

Il ministro della Salute ha firmato l'ordinanza che proroga fino al 31 dicembre 2022 l'utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali.  "Voglio chiarire - ha aggiunto Schillaci - che mai abbiamo pensato di non andare in questa direzione. E' una scelta condivisa anche con il primo ministro, non c'è alcun ripensamento, non ho mai dichiarato che non sarei andato in questa direzione". Una decisione accolta positivamente  dal comparto medico. "Ha fatto bene il Ministro della Salute, Orazio Schillaci a prorogare l'obbligo di indossare la mascherina all'interno delle strutture sanitarie perché il provvedimento va nella direzione di proteggere i più fragili e tutta la comunità del Ssn" ha detto il presidente della Fadoi (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti), Dario Manfellotto. 

Il nodo dell'isolamento dei positivi

Il ministro ha sottolineato anche di essere al lavoro su un altro dei nodi della gestione della pandemia. Un altro aspetto sul tavolo è infatti  quello dell'eventuale cambiamento dell'isolamento di 5 giorni per i positivi al Covid. "Ci stiamo lavorando, oggi abbiamo avuto le prime riunioni scientifiche con gli esperti dell'Istituto superiore di sanità e dell'Irccs Spallanzani, e anche con Aifa", l'Agenzia italiana del farmaco. "Per questo vediamo un attimo qual è l'evoluzione del quadro epidemiologico e ribadisco: ogni decisione verrà presa sempre e solo nell'interesse dei pazienti".  

Addio al bollettino giornaliero

Intanto gli italiani possono dire addio al bollettino coronavirus per come lo abbiamo conosciuto da febbraio 2020. Sulla diffusione del bollettino Covid - ha sottolineato Schillaci - "i dati sono raccolti tutti i giorni, ma avere una stima settimanale dà un quadro diverso. I dati non sono secretati e sono a disposizione delle autorità competenti". L'andamento della pandemia, ha assicurato Schillaci, sarà costantemente monitorato: "Se arriveranno nuove varianti, saremo pronti a intervenire. Laddove ci fossero, da un giorno all'altro, variazioni importanti saremo i primi a comunicarlo" ha detto il ministro della Salute.