Decreto Cdm: stop obbligo vaccinale per i medici, sì alle mascherine in ospedale

Ok al decreto unico sulle misure per il Covid, i rave e il carcere ostativo. Le prime decisioni del Consiglio dei ministri guidato dalla premier Meloni: stretta sui rave e riforma Cartabia che slitta al 30 dicembre

Roma, 31 ottobre 2022 - Sarà anticipata dal 31 dicembre 2022 a domani, 1 novembre 2022, la scadenza dell'obbligo vaccinale anti-Covid per chi esercita la professione sanitaria. Inoltre è previsto il progressivo reintegro del personale no vax. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto unico sulle misure per il Covid, i rave e il carcere ostativo.

Mascherine negli ospedali

Restano le mascherine in ospedali e Rsa: dovranno indossarle medici, infermieri e anche i visitatori. Oggi scade la proroga firmata da Roberto Speranza, toccherà quindi al ministro Orazio Schillaci firmare una nuova ordinanza.

Riforma Cartabia

Sul fronte della giustizia, slitta al 30 dicembre l'entrata in vigore del decreto legislativo di riforma del processo penale, originariamente prevista per l'1 novembre. Lo slittamento della riforma Cartabia è stato disposto, come è stato spiegato da fonti del governo, per garantire i'impatto ottimale della riforma sull'organizzazione degli uffici giudiziari, accogliendo anche la richiesta di 26 procuratori generali che, in una lettera al ministro Carlo Nordio, hanno messo in evidenza i problemi e le difficoltà interpretative delle norme, in assenza di una disciplina transitoria, soprattutto per la parte relativa alle indagini preliminari. Il rinvio, hanno chiarito le stesse fonti, rispetta comunque le scadenze del Pnrr, che prevede che la riforma sia attuata entro la fine dell'anno.

Stretta sui rave party

Per quanto riguarda i rave party, il testo prevede reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.000 euro e si procede d'ufficio "se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l'ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica". In caso di condanna, "è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell'occupazione".  Si ravvisa, si legge nel testoo, "la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno dei raduni dai quali possa derivare un pericolo per l'ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica". Il giro di vite viene introdotto con un comma aggiunto all'articolo 633 del Codice penale, che riguarda l'invasione "di terreni ed edifici". Il provvedimento all'esame del Consiglio dei ministri modifica inoltre il Codice antimafia disponendo che le misure di prevenzione personali, con l'aumento delle pene, si applicano anche ai «promotori o organizzatori» dell'invasione di terreni o edifici.