Coronavirus, frenano i contagi in Lombardia. Gallera: "Ottimo segno"

Crescita costante e non più esponenziale. Fontana: "Eravamo già in guerra ma prima del 7 marzo la gente non capiva"

Medici e infermieri degli Spedali Civili di Brescia

Medici e infermieri degli Spedali Civili di Brescia

Milano, 26 marzo 2020 - Ad oggi il coronavirus ha contagiato ufficialmente 32.346 persone in Lombardia. Nelle ultime ventiquattr’ore l’aumento è di 1.643: 300 meno del giorno prima, un centinaio più di lunedì, una cinquantina meno di domenica; una "crescita costante" e non più esponenziale che, dice l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, "è un ottimo segno". Il numero dei decessi giornalieri è sceso sotto quota 300 seppur di poco (296) per un totale di 4.474 morti. È salito a 10.026 il numero relativo alle persone ricoverate non in terapia intensiva (315 in più da ieri) mentre in terapia intensiva sono ricoverati 1.236 pazienti, 42 in più rispetto al giorno precedente. Nel complesso in Lombardia sono stati effettuati 81.666 tamponi.

I dati delle province

Tra le province Milano cresce di 373, quasi come martedì, a 6.074 positivi, e la città di 141 (121 il giorno prima) a 2.438: Rallentano Monza (+133 contagiati a 1.587, meno di metà del giorno prima), Cremona (+95 a 3.156), Mantova (+83 a 1.176), Lecco (+61 a 1.076), Varese (+18 a 468), Sondrio (+31 a 284); crescono un po’ Como (+71 a 706) e Pavia (+79 a 1.578) mentre Lodi pare stabilizzata con 24 nuovi positivi a 1.884. Bergamo accelera d’un centinaio di contagiati (+344 a 7.072) e Brescia frena di altrettanti, +299 a 6.597. Proprio la situazione bresciana, però, ha innescato un duro scontro istituzionale fra il Comune e la Regione

Fontana: "La gente non aveva coscienza della situazione"

Anche il governatore lombardo, Attilio Fontana, si lascia andafre a un cauto ottimismo. "Speriamo che le misure adottate due settimana fa stiano funzionando, secondo gli esperti dovrebbero iniziare a vedersi gli effetti tra qualche giorno", ha detto a  Unomattina. "Teniamo conto - ha ricordato Fontana - che fino alla famosa misura della notte del 7 marzo la gente non si era resa conto che eravamo già nel pieno di una guerra e continuava a vivere come prima, senza modificare il proprio stile di vita. Dopo quella misura si capì che bisognava prestare attenzione. Se avessimo iniziato sin da subito con misure drastiche, magari spaventando la gente e rendendola cosciente di quello che stava accadendo, forse saremmo arrivati prima".

Tamponi per tutto il personale sanitario

La Regione ha annunciato quindi una nuova strategia per affrontare questa battaglia, con alcune novità sostanziali che entreranno in vigore a lunedì prossimo, come tra l'altro richiesto da un'ottantina di sidnaci dell'hinterland milanese. "Stiamo tamponando adesso i medici di medicina generale, gli operatori sanitari di cui controlliamo la temperatura e lo inizieremo a fare sugli operatori delle Rsa. Da lunedì - ha aassicurato Gallera - tutti i medici, infermieri e operatori sanitari fanno tamponi e controllano la febbre. Abbiamo previsto tamponi per tutto il personale sanitario che abbia sopra il 37,5 di febbre e tutti i giorni viene controllata la temperatura. E ai medici di medicina generale facciamo i tamponi".

La lettera del premier

In questo momento cruciale, il premier Giuseppe Conte ha scritto una lettera aperta a tutti i cittadini del Nord e della Lombardia in particolare, esprimendo solidarietà e vicinanza ma anche assicurando chd "si useranno tutti gli strumenti possibili per il rilancio".

Bertolaso ricoverato: "Sta bene"

Guido Bertolaso "sta bene, benissimo. E' stato ricoverato all'ospedale San Raffaele in via precauzionale". Lo ha detto l'assessore Giulio Gallera intervistato ad Agorà. L'ex capo della Protezione civile, nominato come consulente della Regione per portare avanti il progetto dell'ospedale in Fiera Milano, è risultato positivo al coronavirus. "A Milano non ha un appartamento - ha spiegato Gallera - era collocato in un luogo non idoneo per l'isolamento. Per questo è stato portato al San Raffaele. Ma sta bene, anche troppo: nel senso che chiama, dispone e agisce".

Morti 3 medici a Bergamo

Si allunga l'elenco dei medici che non ce l'hanno fatta a causa dell'epidemia di Covid-19: i deceduti erano 33 ma ieri in tarda serata, si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), è giunta notizia della scomparsa di altri tre camici bianchi, tutti di Bergamo. I medici morti in Italia a causa del virus sono dunque 36. Aumenta anche il numero degli operatori sanitari contagiati: secondo gli ultimi dati dell'Istituto Superiore di sanità, sono saliti a 6.205, vale a dire più del 9% dei casi totali.

Reparto Covid-19 al Fatebenefratelli

Questa mattina all'ospedale Fatebenefratelli di Milano è stato inaugurato un reparto dedicato ai pazienti Covid-19. Dispone di 24 posti dei quali due in terapia intensiva e altri due in sub-intensiva.