Coronavirus: "Tanti malati dimenticati nelle case". I sindaci: più controlli e assistenza

Lettera di 82 Comuni del Milanese alla Regione: più contagi di quelli ufficiali, bisogna cambiare strategia

Un tampone

Un tampone

Cassano D'Adda (Milano), 26 marzo 2020 - «In ritardo , ma ancora in tempo". È una lettera appello a Regione Lombardia, firmata da 82 sindaci dell’area metropolitana: "Si cambi strategia nella lotta al Covid 19. Tamponi, sorveglianza attiva, supporto ai medici di base. Bisogna ripartire. Subito". Promotori dell’iniziativa il sindaco di Cassano d’Adda Roberto Maviglia e alcuni sindaci dell’area Adda Martesana, l’adesione è arrivata immediata: 82 firme a ieri sera, ma potrebbero aumentare. La lettera, in sintesi. "Dal confronto con i medici di base emergerebbe che l’epidemia è più diffusa di quello che appare dai dati ufficiali. Molti cittadini sono a casa con sintomi riconducibili al Covid 19, ma non vengono sottoposti a tampone; quindi non sono tracciati; e non essendo tracciati potrebbero contribuire al diffondersi dell’epidemia".

Dati sfuggenti , contraddittori, con un inquietante sommerso. "Altro aspetto del contagio largamente fuori controllo il numero delle persone in quarantena, sicuramente sottostimato". Il modello veneto. "Esperienze come quella veneta indicano come strada alternativa quella della "sorveglianza attiva", che prevede di fare i tamponi a tutte le persone con sintomi Covid 19, soprattutto quelle a casa ammalate e non ospedalizzate, e in base al risultato di sottoporre conseguentemente a tampone i contatti. Sono esperienze che hanno dimostrato la loro validità e che, sebbene in ritardo, possono essere introdotte anche qui".

L’appello: "Chiediamo a Regione Lombardia di cambiare rotta, studiare e attuare una strategia che punti sulla sorveglianza attiva e sull’assistenza medica domiciliare. E di arrivare alla definizione di un "patto per la salute dei lombardi" esteso a tutti i soggetti coinvolti". I medici di base, rete saltata, priva di supporti. "Assolutamente indispensabile sottoporli periodicamente al tampone e dotarli in giusta quantità di tutti gli strumenti indispensabili per poter eseguire in massima sicurezza l’assistenza al domicilio. I comuni si mettono a disposizione per fare la loro parte".

Prima firma in ordine alfabetico Moreno Agolli, sindaco di Arluno. Ultima Ermanno Zacchetti, sindaco di Cernusco sul Naviglio. Mancano adesioni in quota Lega. "Peccato – dice Maviglia – perché è un appello senza polemiche. E senza politica. Ma la situazione è allucinante: ho dei decessi nel mio comune che non risultano fra i casi". In tema tamponi Roberto Gabriele, sindaco di Tribiano, candida invece il suo comune per uno screening di massa, con tamponi a tappeto da finanziarsi con stanziamento straordinario a bilancio. "Il sindaco - così in una nota Franco Lucente, presidente di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia ed ex sindaco di Tribiano- chiederà la possibilità di procedere e condividerà con Ats le strategie di tipo organizzativo che sono necessarie".