DANIELE DE SALVO
Cronaca

Coronavirus, in un mese 166 decessi negli ospedali lecchesi

Il sindaco di Merate: "Ogni mattina le prime persone che incontro sono gli addetti delle agenzie di onoranze funebri in fila"

L'arrivo di pazienti all'ospedale di Lecco

Lecco, 26 marzo 2020  - Il coronavirus in un mese ha già mietuto 166 vittime tra i pazienti ricoverati negli ospedali di Lecco e di Merate, mentre i residenti in provincia di Lecco ufficialmente uccisi direttamente dalla Covid-19 sono 138. Rispetto ai 1.076 casi di lecchesi contagiati accertati è una percentuale di mortalità pari al 13%. La maggior parte erano over 75 e soffrivano di patologie pregresse, ma si contano anche giovani in salute, sebbene il dato anagrafico valga solo ai fini statistici non come discriminante. I numeri, riferiti a ieri, aumentano di ora in ora e sono inoltre sottostimati rispetto alla realtà, poiché non comprendono i molti anziani mancati nelle Rsa, chi è spirato a casa propria e quanti sono morti senza una diagnosi certa nonostante i chiari sintomi perché non sottoposti a tampone.

«Ogni mattina le prime persone che incontro in municipio sono gli addetti delle agenzie di onoranze funebri in fila, mentre i carri funebri riempiono i parcheggi fuori da Palazzo Tettamanti – conferma ad esempio il sindaco di Merate Massimo Panzeri -. Solo negli ultimi dieci giorni abbiamo registrato almeno un’ottantina di decessi». Attualmente nei presidi dell’Asst provinciale risultano ricoverate 508 persone, di cui 424 certamente positive e 84 in attesa dei riscontri degli esami: 293 sono all’Alessandro Manzoni del capoluogo e 215 al San Leopoldo Mandic di Merate, trasformato ormai in una sorta di moderno lazzaretto a cui è scampata e resta operativa per ora solo la struttura di Ostetricia. Al nosocomio di Lecco in Rianimazione ci sono 20 posti letto occupati, 10 sono i pazienti intubati in sala operatoria, 8 pazienti nella rcovery room con ventilazione assistita non invasiva, più altri 61 sottoposti a ventilazione assistita non invasiva dislocati nei vari reparti dedicati.

In quello di Merate sono 9 i letti di Rianimazione occupati, 6 i pazienti intubati in sub intensiva nella Pneumologia, 1 in Unità coronarica, 8 sono supportati con la ventilazione meccanica in Pneumologia e 5 in Ucc. «Si stanno ultimando i lavori di riconversione del presidio Umberto Idi Bellano in una struttura preposta ad ospitare i pazienti stabilizzati dimessi dagli ospedali di Lecco e Merate in attesa di definitiva guarigione – aggiunge la responsabile della Comunicazione e Relazioni esterne dell’Asst lecchese Anna Maria Grossi -. In settimana si avranno per cominciare 20 posti per arrivare a breve ad un totale di 44».