Coronavirus, in un mese 166 decessi negli ospedali lecchesi

Il sindaco di Merate: "Ogni mattina le prime persone che incontro sono gli addetti delle agenzie di onoranze funebri in fila"

L'arrivo di pazienti all'ospedale di Lecco

L'arrivo di pazienti all'ospedale di Lecco

Lecco, 26 marzo 2020  - Il coronavirus in un mese ha già mietuto 166 vittime tra i pazienti ricoverati negli ospedali di Lecco e di Merate, mentre i residenti in provincia di Lecco ufficialmente uccisi direttamente dalla Covid-19 sono 138. Rispetto ai 1.076 casi di lecchesi contagiati accertati è una percentuale di mortalità pari al 13%. La maggior parte erano over 75 e soffrivano di patologie pregresse, ma si contano anche giovani in salute, sebbene il dato anagrafico valga solo ai fini statistici non come discriminante. I numeri, riferiti a ieri, aumentano di ora in ora e sono inoltre sottostimati rispetto alla realtà, poiché non comprendono i molti anziani mancati nelle Rsa, chi è spirato a casa propria e quanti sono morti senza una diagnosi certa nonostante i chiari sintomi perché non sottoposti a tampone.

«Ogni mattina le prime persone che incontro in municipio sono gli addetti delle agenzie di onoranze funebri in fila, mentre i carri funebri riempiono i parcheggi fuori da Palazzo Tettamanti – conferma ad esempio il sindaco di Merate Massimo Panzeri -. Solo negli ultimi dieci giorni abbiamo registrato almeno un’ottantina di decessi». Attualmente nei presidi dell’Asst provinciale risultano ricoverate 508 persone, di cui 424 certamente positive e 84 in attesa dei riscontri degli esami: 293 sono all’Alessandro Manzoni del capoluogo e 215 al San Leopoldo Mandic di Merate, trasformato ormai in una sorta di moderno lazzaretto a cui è scampata e resta operativa per ora solo la struttura di Ostetricia. Al nosocomio di Lecco in Rianimazione ci sono 20 posti letto occupati, 10 sono i pazienti intubati in sala operatoria, 8 pazienti nella rcovery room con ventilazione assistita non invasiva, più altri 61 sottoposti a ventilazione assistita non invasiva dislocati nei vari reparti dedicati.

In quello di Merate sono 9 i letti di Rianimazione occupati, 6 i pazienti intubati in sub intensiva nella Pneumologia, 1 in Unità coronarica, 8 sono supportati con la ventilazione meccanica in Pneumologia e 5 in Ucc. «Si stanno ultimando i lavori di riconversione del presidio Umberto Idi Bellano in una struttura preposta ad ospitare i pazienti stabilizzati dimessi dagli ospedali di Lecco e Merate in attesa di definitiva guarigione – aggiunge la responsabile della Comunicazione e Relazioni esterne dell’Asst lecchese Anna Maria Grossi -. In settimana si avranno per cominciare 20 posti per arrivare a breve ad un totale di 44».