PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, cameriere accusato di violenza sessuale. Il suo legale: “Rapporto consensuale”

Gli inquirenti stanno cercando di recuperare i filmati delle telecamere per dare un riscontro alle parole della turista 18enne austriaca

Indaga la Squadra mobile

Como – Secondo il difensore del giovane indagato con l’ipotesi di aver commesso la violenza sessuale avvenuta domenica sera in un locale del lungolago di Como, ci sarebbero gli estremi per ritenere che il rapporto tra i due sia stato consensuale. L’avvocato comasco Andrea Bianchi ieri ha avuto un primo colloquio con il magistrato che coordina le indagini della Squadra Mobile, il sostituto procuratore Michele Pecoraro, sulla base di quello che, in questo momento, è possibile sapere del contenuto del fascicolo giudiziario. Ma allo stesso tempo, ha ascoltato la versione del suo assistito, con il racconto di come è avvenuta la conoscenza della ragazza, e della sua condotta durante il momento in cui sono rimasti da soli.

I margini di indagine e di accertamenti per capire cosa è accaduto domenica notte, nel locale ormai chiuso, sono ancora parecchi. Al momento le ipotesi di reato si basano quasi esclusivamente sulle dichiarazioni della ragazza austriaca di 18 anni che ha denunciato la violenza, integrate dalla testimonianza dell’amica, che in quel momento si trovava però in un’altra zona del locale, e non avrebbe saputo dare informazioni su ciò che è esattamente accaduto nel momento in cui l’amica ha iniziato a opporsi agli approcci del cameriere conosciuto poco prima.

Entrambe avevano passato la serata in quel locale, conoscendo i due giovani che stavano lavorando, accettando il loro invito a fermarsi nel bar ormai chiuso a fine servizio. Entrambe si sono appartate in una diversa zona del locale, ma una delle due, a un certo punto, ha chiesto al ragazzo di fermarsi. Prima cercando di sottrarsi, e poi gridando.

A quel punto, il ragazzo si sarebbe bloccato, ma quando lui abbia effettivamente desistito, e in che termini, è l’elemento fondamentale che configura l’ipotesi di violenza sessuale. Gli inquirenti stanno cercando di recuperare i filmati di telecamere esterne puntate sui tavoli del locale, da cui potrebbero ricavare qualche informazione, ma nel frattempo si è appreso che in quel locale, molto frequentato da giovani e da turisti, un anno fa sarebbe avvenuto un episodio analogo, per il quale tuttavia non sarebbe mai stata sporta formale denuncia. Da tutto questo, la ragazza è certamente uscita con un grosso spavento e uno stato di choc certificato dal pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna, dove i medici non hanno riscontrato lesioni di nessun genere a livello fisico, ma una evidente compromissione psicologica.