
I carabinieri hanno ascoltato i due testimoni, dipendenti dell’ufficio postale
Un colpo da 100mila euro, senza violenze e senza mostrare armi. È stato messo a segno ieri mattina alle 8 all’ufficio postale di Carimate, in via Airoldi 13, da due uomini che si sono limitati a minacciare i dipendenti. I rapinatori hanno atteso i due impiegati, un uomo e una donna, alle 8 in punto, l’orario in cui abitualmente fanno accesso all’ufficio, venti minuti prima dell’apertura al pubblico. Quando hanno aperto la porta, si sono affiancati a loro: avevano i volti completamente coperti da sciarpe e foulard, indossavano giubbotti nonostante il caldo, e tenevano le mani in tasca, come a simulare la presenza di un’arma che nessuno ha però visto. Con calma, hanno detto agli impiegati di entrare e di stare calmi: poche parole che non hanno consentito alle vittime di capire se chi le ha pronunciate fosse italiano o straniero. Per circa 30 minuti, hanno atteso in silenzio l’apertura del temporizzatore che regola dall’interno lo sportello Atm, all’interno del quale c’erano circa 100mila euro in contanti, forse anche qualcosa in più. Banconote messe velocemente in una sacca, con cui si sono allontanati. Quasi certamente, a poca distanza c’era un’auto che li aspettava, con un complice, con il quale erano forse in contatto con auricolari. Alle loro spalle, non hanno lasciato nessuna traccia: non solo nessuna immagine o possibilità di descrizione dei volti, ma nemmeno impronte digitali, visto che indossavano guanti. Due fantasmi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Cantù, che hanno ascoltato gli impiegati ma di fatto gli elementi da cui partire sono pochi: nessuna descrizione, nessuna impronta o traccia di qualunque natura da repertare, nemmeno un’arma intravista. Paola Pioppi