
l viadotto sulla Arosio-Canzo a Ponte Lambro: sarà aperto un cantiere per consolidare il tratto all’uscita dalla galleria
Como, 20 agosto 2018 - Sprenderà quattro milioni e mezzo di euro per la manutenzione delle strade la Provincia di Como nel 2019, ma per fare tutte le opere che servono probabilmente sarebbero necessari tutti e 17 i milioni di euro che sono previsti a bilancio sotto la voce investimenti. Mal comune mezzo gaudio: Villa Saporiti è in buona compagnia, la maggior parte delle province lombarde si trova alle prese con una coperta troppo corta dopo il taglio dei trasferimenti statali. «Gli anni scorsi era andata anche peggio – ricorda la presidente, Maria Rita Livio – per il 2018 il Governo (quello Gentiloni con l’ultima Finanziaria ndr) non ha previsto il contributo straordinario che aveva ridotto al lumicino le nostre capacità di spesa. È per questo che siamo tornati a presentare una programmazione triennale, purtroppo però i bisogni sono tanti e le risorse poche. Le nostre voci di entrata sono quelle che sono, qualche risorsa in più l’abbiamo ottenuta dal patto tra il Governo e la Regione Lombardia che prevede proprio investimenti sulle infrastrutture».
Dopo il disastro di Genova il tema della prevenzione è tornato drammaticamente d’attualità, tanto che il consigliere provinciale Dario Lucca ha già presentato un’interrogazione per chiedere lumi sulla situazione dei 560 chilometri di strade di competenza della Provincia e sullo stato di salute di ponti e infrastrutture. «Non corriamo pericoli – sottolinea la presidente Livio –: in questi due anni abbiamo compiuto monitoraggi sulle principali infrastrutture con particolare attenzione ai ponti e ai cavalcavia. Sul territorio della provincia di Como abbiamo circa 600 ponti di varie dimensioni e alcuni viadotti, ma tutti sono in buone condizioni anche se alcuni di loro sono stati realizzati parecchio tempo fa».
Osservati speciali il viadotto sulla Arosio-Canzo a Ponte Lambro, all’uscita della galleria, e quello di Merone, all’altezza del cimitero, dove nel 2019 verranno compiuti interventi di consolidamento per 400mila euro. Sotto controllo invece la situazione del cavalcavia ferroviario di Cantù-Asnago, rimasto chiuso per alcune settimane lo scorso anno, ma poi sistemato e riaperto al traffico pesante, se pur con limitazioni di carico. «Anche se non ci sono pericoli, vista la vetustà dell’opera abbiamo ottenuto comunque i fondi per rifarlo, a poca distanza dall’attuale». Toccherà invece al Comune di Como risistemare il viadotto della Valmulini, costruito nel 2003 e già da un anno chiuso a camion e mezzi pesanti per vibrazioni che dalle campate si trasmettevano anche ai piloni. I primi a lamentarsi sono stati proprio i residenti del quartiere che sorge sotto l’infrastruttura. Da tempo Palazzo Cernezzi sta lavorando al progetto preliminare per la risistemazione del cavalcavia, ma calcolando i tempi degli appalti pubblici ci vorrà almeno un altro anno e due milioni di euro prima di riuscire a dare il via ai lavori.