
Simone Negri e il tremendo impatto avvenuto a Eupilio
Eupilio, 19 settembre 2025 – La sera del 17 dicembre del 2023, Simone Negri, 23 anni di Cesana Brianza, era morto in un incidente avvenuto sulla provinciale a Eupilio, colpito da un’auto che arriva dalla direzione opposta, uccidendolo sul colpo tre giorni prima del suo compleanno.

Alla guida c’era Eugenio Aldeghi, 27 anni di Suello, che ora ha patteggiato 4 anni di reclusione per omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. Il Gip di Como Walter Lietti, ha disposto gli arresti domiciliari, con permesso di andare al lavoro nei giorni feriali, e facoltà di accedere a un percorso di lavori di pubblica utilità.
L’incidente
L’incidente era avvenuto alle 23: la vittima, alla guida di una Renault Clio, stava percorrendo la provinciale, quando aveva incrociato la Ford Focus guidata da Aldeghi proveniente dalla direzione opposta.
Negri, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, avrebbe cercato di evitarla e di uscire dalla traiettoria della Ford, ma invano. Nel violento urto frontale il ragazzo era morto sul colpo, a causa di una frattura alla base cranica.
Il sostituto procuratore di Como Alessandra Bellù, a conclusione delle indagini aveva contestato l’omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. Aldeghi procedeva verso Erba a una velocità di oltre 90 chilometri all’ora, su una strada il cui limite è di 50.
Aveva invaso la corsia opposta, obbligando Negri a fare uno spostamento di emergenza per cercare di evitare lo scontro, ma lo stesso era stato colpito in pieno, frontalmente. Oltre al mancato rispetto dei limiti di velocità, la Procura aveva contestato la posizione in cui viaggiava il veicolo rispetto alla carreggiata, e infine la guida in stato di ebbrezza alcolica.
Il test alcolemico a cui era stato sottoposto dai carabinieri, aveva infatti rivelato la presenza di un tasso di 2,62 grammi di alcol per litro, ben al di sopra dello 0,50 consentito come limite massimo. Il procedimento era già finito una prima volta davanti al giudice, con la richiesta di patteggiamento a cui aveva dato parere favorevole il pubblico ministero, già calcolata in considerazione del risarcimento che l’assicurazione aveva versato ai familiari. Ma il Gup aveva rinviato per meglio valutare la congruità della pena proposta, che è stata infine accolta.