
Era stato già concesso nel 2023 dal Tribunale di Sorveglianza e poi revocato
APPIANO GENTILE (Como)Il primo permesso di lavoro esterno gli era stato concesso a fine settembre 2023, sospeso dopo sei mesi dal Tribunale di Sorveglianza, anche sulla scorta di valutazioni inerenti la sua pericolosità sociale. Ma ora per Franco Virgato, 54 anni di Appiano Gentile, è arrivato un nuovo via libera, che si è tradotto nella concessione del lavoro esterno per una società di Origgio. Ogni giorno potrà dunque lasciare il carcere di Bollate e raggiungere in autonomia l’azienda che lo ha assunto, condizione fondamentale per ottenere l’uscita dal carcere. Virgato è detenuto con una condanna all’ergastolo per l’omicidio di Ernesto Albanese, avvenuto a ottobre 2014, e a 20 anni per l’omicidio di Salvatore Deiana, suo nemico storico, anche lui accoltellato assieme a un complice una notte di marzo del 2009 in un locale di Vertemate, quando lo avevano fatto sparire. Il suo corpo era stato ritrovato nel 2015, seppellito in un bosco.
Sono le principali condanne che deve scontare, a cui si aggiunge un cumulo di pene per altri reati e una recente denuncia per minacce e violenza privata nei confronti di alcuni agenti di polizia penitenziaria. Un quadro giudiziario che non gli ha impedito di ottenere la concessione del lavoro esterno già dieci anni dopo l’omicidio di Ernesto Albanese e una rinnovazione di tale beneficio un anno dopo la sua revoca. Ad aprile dello scorso anno, il Tribunale di Sorveglianza aveva infatti svolto ulteriori accertamenti sul contesto e le modalità dell’impiego di cui beneficiava Virgato presso una società di autotrasporti di Paderno Dugnano, integrati da una relazione svolta dalla Squadra Mobile di Como, che già a suo tempo aveva condotto tutte le indagini che lo vedevano coinvolto. Decidendo infine per la revoca del provvedimento.
Le condanne che deve scontare non riguardano solo i due omicidi: nel suo casellario sono presenti definitivi per sequestro di persona, danneggiamenti a seguito di incendio, estorsione, un tentato omicidio. Per poi arrivare a giugno 2014 quando Ernesto Albanese, appartenente al suo stesso contesto criminale, era stato portato in un bosco a Guanzate, accoltellato a turno da Virgato e dai suoi complici e lasciato morire dissanguato per tutta la notte. Tra di loro c’era anche Luciano Nocera, poi diventato collaboratore della Dda di Milano, e nonostante ciò l’unico che sta scontando l’ergastolo senza alcun beneficio.
Paola Pioppi