Como, 45 lavoratori in nero. La Finanza chiede sospensione per 19 attività

La metà degli addetti sorpresi in attività di ristorazione e centri benessere nei controlli svolti dalla Guardia di Finanza nel territorio lariano, sono italiani, così come i 5 con impiego irregolare

Controlli nelle imprese lariane da parte della Guardia di Finanza: nel mirino il lavoro irregolare, alquanto diffuso

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Como, 26 luglio 2023 – Le Fiamme Gialle lariane, nel solo mese di giugno e nei primi 15 giorni di luglio, hanno scoperto 45 lavoratori impiegati in ‘nero’ e 5 lavoratori irregolari.

Lo ha comunicato stamani il Comando provinciale di Como. "In particolare - si legge in una nota - i Finanzieri del Gruppo Como hanno sottoposto a controllo nei comuni di Como, e in quelli comaschi di San Fermo della Battaglia, Brunate, Casnate con Bernate, Cassina Rizzardi e Bregnano, nel corso di diversi interventi ispettivi, alcune attività di ristorazione, bar e centri benessere, trovando a prestare la propria opera 23 lavoratori in "nero", di cui: 12 italiani, 1 del Bangladesh, 2 cinesi, 1 cubana, 1 brasiliana e 6 turchi.

Fenomeno diffuso a macchia di leopardo

I controlli sono continuati, in sinergia con i militari della Compagnia Olgiate Comasco anche nel resto della provincia lariana, nei comuni di Locate Varesino, Rovellasca, Uggiate Trevano, Solbiate con Cagno, Turate, Beregazzo con Figliaro e Villa Guardia, sempre in alcune attività di ristorazione, dove sono stati scoperti, complessivamente, 19 lavoratori in nero, di cui: 12 di nazionalità italiana, 1 argentina, 1 tunisina, 1 nigeriana, 1 senegalese, 1 cinese, 1 brasiliana e 1 gambiano.

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Erba, invece, nei comuni di Cantù, Longone al Segrino, Capiago Intimiano e Cabiate, hanno riscontrato la presenza di altri 3 lavoratori in nero di cui: 2 di nazionalità italiana e 1 di origini rumene, mentre 5 lavoratori irregolari, tutti di nazionalità italiana, erano impiegati in due attività di ristorazione e bar.

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Richiesta la sospensione

Per 19 dei 20 esercizi commerciali controllati è stato richiesto, al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como, un provvedimento di sospensione dell'attività poiché è stato riscontrato che più del 10 per cento dei lavoratori presenti sul luogo di svolgimento dell'attività risultava occupato, al momento dell'accesso ispettivo, senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro".

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