
Tobias Servaas il turista olandese di 31 anni che non ha fatto rientro nel suo alloggio dopo essere uscito lunedì per fare un’escursione nei monti sopra Livo, zona impervia di fitto bosco dell’alto lago di Como
Livo (Como), 3 maggio 2025 – Almeno ottanta persone sono impegnate da martedì mattina nelle ricerche di Tobias Servaas, il turista olandese di 31 anni che non ha fatto rientro nel suo alloggio, dopo essere uscito lunedì per fare un’escursione nei monti sopra Livo, zona impervia di fitto bosco dell’alto lago di Como. Un’area di difficilissima perlustrazione, che da giorni sta tenendo impegnate tutte le forze disponibili tra i corpi dei soccorritori, ma senza esito.

Il telefono spento
L’unica speranza di poter circoscrivere l’area in cui l’uomo è sparito, era il telefono cellulare, che tuttavia non è mai stato agganciato dai sistemi a disposizione di chi sta svolgendo le ricerche: in particolare è stato usato il sistema Imsi Catcher in dotazione agli elicotteri della Guardia di finanza. A distanza di giorni, è possibile che la batteria si sia ormai esaurita, ma fin dall’inizio l’apparecchio era forse spento o in una zona priva di campo, oppure danneggiato durante una caduta.
L’allarme lanciato dalla moglie
Da giorni, per tutto il tempo che la luce concede, tutte le squadre di soccorritori stanno portando avanti la perlustrazione della zona con tutta la capillarità possibile: nel quartier generale organizzato a Livo, sono al lavoro Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, Guardia di Finanza, carabinieri e Protezione Civile, che hanno operato con vari mezzi, tra cui squadre a terra, droni, e due elicotteri, per verificare al meglio possibile le aree più difficili da raggiungere. Sono inoltre state fatte intervenire le unità cinofile, che hanno ulteriormente supportato le operazioni di ricerca. L’allarme, martedì mattina, era stato lanciato dalla moglie, che lo aveva attesa invano per tutta notte. Era con il loro bambino, raggiunta nelle ore successive dai genitori del giovane escursionista, arrivati in Italia fin da martedì.
Le difficoltà
Ma la conformazione dell’area in cui è sparito il trentunenne, caratterizzata da una boscaglia fittissima che in questa stagione è nel pieno delle sua rigogliosità, rende ancora più complesso avvistare qualunque presenza. Le ricerche erano partite, il primo giorno, dall’area attorno ai rifugi - Capanna Como, Zeb, Ledú - per poi spostarsi il giorno successivo verso la località Dangri, ed estendersi progressivamente. Ora i soccorritori stanno cercando di capire se è possibile far intervenire ulteriori strumentazioni tecniche.