
Islamici in preghiera nell'ex capannone industriale
Cantù (Como) – Una decisione che ha il sapore di una resa quella del Comune di Cantù che dopo undici anni obtorto collo ha dovuto riconoscere all’associazione culturale Assalam la possibilità di pregare, e quindi trasformare in un luogo di culto, l’interno del capannone di via Milano ormai da tre lustri sede del sodalizio.
Così dopo anni spesi a dire “mai la moschea a Cantù”, soprattutto da parte della Lega che aveva inserito il proposito anche nel programma elettorale, per ironia della sorte è toccato proprio a un sindaco del Carroccio firmare il provvedimento che riconosce alla comunità islamica il diritto di utilizzare il grande capannone nella zona artigianale della città anche per pregare. Va detto che non c’erano alternative, Il Consiglio di Stato all’inizio di maggio aveva respinto l’appello promosso dal Comune contro l’associazione, condannando l’ente a pagare 7mila euro di spese legali e soprattutto ad applicare la sentenza del Tar che il 13 marzo aveva accolto il ricorso degli islamici imponendo al Comune di autorizzare il cambio di destinazione d’uso.
La pronuncia del Consiglio di Stato concedeva all’amministrazione di Cantù un mese di tempo per completare le verifiche, scaduto il termine della faccenda si sarebbe dovuto occupare il prefetto di Milano, nel ruolo di commissario ad acta. Alla fine non ce n’è stato bisogno e il sindaco, Alice Galbiati, ha firmato il procedimento. “In adempimento alle ultime pronunce del Consiglio di Stato, il Comune ha rilasciato ‘Avviso di emanazione del rilascio del provvedimento di permesso di costruire’ per cambio di destinazione d’uso da laboratorio ad attività culturali ricreative e per il tempo libero con opere di ristrutturazione edilizia - si precisa in una nota - Ciò posto, preme sottolineare due circostanze: da un lato, che l’efficacia del provvedimento è subordinata all’ottemperanza da parte dell’associazione del versamento degli oneri e all’aggiornamento del progetto del 2014. Dall’altro, che il cambio di destinazione concesso non è a luogo di culto. Coerentemente con il vigente Pgt, infatti, la possibilità di utilizzo a luogo culto è subordinata alla verifica di agibilità di pubblica sicurezza. Agibilità che, anche laddove ottenuta, non comporterà la modifica della destinazione d’uso dell’unità, ma solo la possibilità del suo utilizzo a luogo di culto a precise condizioni. Perseguendo come sempre l’interesse della nostra comunità, vigileremo con la massima attenzione affinché tutte le prescrizioni e condizioni siano rigorosamente rispettate”.