ROBERTO CANALI
Cronaca

Centro islamico, anche la sindaca Galbiati non ci sta

Rivendica la legittimità delle procedure adottate dal Comune e messe in discussione dalla sentenza del Consiglio di Stato il...

Rivendica la legittimità delle procedure adottate dal Comune e messe in discussione dalla sentenza del Consiglio di Stato il sindaco di Cantù, Alice Galbiati, che interviene in difesa degli uffici nel caso della moschea. "Pur prendendo atto delle decisioni, le ritengo discutibili sotto più profili dal momento che rischiano di creare un precedente pericoloso mettendo in discussione principi fondamentali della pianificazione comunale - spiega - Abbiamo sempre agito nel rispetto del PGT e delle leggi vigenti. Legittimare la trasformazione di un capannone produttivo in un luogo di culto senza titolo edilizio e senza consentire al Comune di verificarne la coerenza con gli strumenti urbanistici, significa svuotare il ruolo dell’ente locale e minare il principio di legalità e discrezionalità urbanistica. Allora perché una civile abitazione non potrebbe essere adibita a discoteca? Un esito inaccettabile, che contraddice i principi della buona amministrazione, della civile convivenza e della certezza del diritto". Una posizione in linea con quella espressa dal Sottosegretario al Ministero dell’Interno, l’onorevole Nicola Molteni. "Sicurezza urbana e ordine pubblico non possono essere ignorati da chi ha la responsabilità di amministrare un territorio e tutelare l’interesse generale", conclude Alice Galbiati.