ROBERTO CANALI
Cronaca

Moschea a Cantù, il Tar dà l’ok. La Lega: “Pronti al referendum”

Dopo dieci anni i giudici hanno riconosciuto il diritto dell’associazione Assalam. Il sottosegretario Mo lteni: “Sono molto preoccupato, siano i cittadini a decidere cosa fare”

Un momento di preghiera al centro culturale Assalam

Un momento di preghiera al centro culturale Assalam

Cantù, 29 ottobre 2024 – Dopo dieci anni una serie infinita di contenziosi il Tar di Milano potrebbe aver messo la parola fine alla questione della moschea di Cantù, concedendo all’associazione culturale Assalam la possibilità di ottenere la concessione per costruire il luogo di culto a più riprese negata dall’amministrazione comunale.

Il ricorso

"Si tratta della sentenza con la quale il giudice amministrativo aveva annullato anche il secondo diniego al rilascio del permesso di costruire per luogo di culto - spiega il legale dell’associazione Vincenzo Latorraca - Il collegio ha integralmente accolto il ricorso evidenziando che, nonostante il decorso di oltre sette mesi dalla pronuncia, ’non vi è stata ottemperanza a quanto disposto alla sentenza”. Il Tar ha evidenziato che il Comune ’chiamato a provvedere per la terza volta sull’istanza, non può che rilasciare il titolo edilizio’».

Come ancora si legge nella sentenza, il Comune "dovrà, pertanto rilasciare il permesso di costruire nel termine di trenta giorni decorrenti dalla comunicazione, o notificazione se anteriore, della presente sentenza; decorso tale termine provvederà, in luogo dell’amministrazione rimasta inadempiente, il commissario ad acta che si nomina, sin d’ora, nella persona del Prefetto di Milano, o suo delegato, il quale dovrà provvedere al rilascio del titolo edilizio nei trenta giorni successivi”.

In trincea

Pronto a dar battaglia il sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni, che a nome della Lega si oppone alla moschea. “Sono molto preoccupato per questa nuova posizione del Tar, in passato il Consiglio di Stato aveva stabilire, con chiarezza e fermezza, che quella canturina era una moschea illegale e abusiva.

Le sentenze seppur discutibili si appellano e si impugnano fino all’ultimo grado di giudizio, non escludo infine un grande referendum popolare cittadino".