Como, 12 ottobre 2023 – Saluteranno per l’ultima volta il lago di Pusiano i 13 wallaby che per anni sono stati di casa sull’Isola dei Cipressi, il piccolo Eden che condividevano con gru coronate, pavoni e cicogne.
Nel luogo dove tra fine ‘700 e inizio ‘800 si riposava il viceré d’Italia Eugenio di Beauharnais, conversando con Stendhal, negli ultimi anni comandavano i canguri in miniatura, arrivati fin qui grazie al proprietario dell’isola, l’industriale tessile Gerolamo Gavazzi che negli anni ne aveva fatto il suo rifugio e anche una specie di Arca di Noè.
Molti degli animali sono arrivati fin qui quando lo zoo di Milano ha chiuso, non si sapeva a chi affidarli e Gavazzi si fece avanti per accudirli, i wallaby invece furono acquistati all’inizio degli anni ’90: all’inizio erano una coppia, poi sull’isola hanno messo radici fino a diventare una famiglia che oggi conta dodici esemplari. Per la legge italiana però questi animali sono pericolosi e, nonostante sull’isola non facessero del male a nessuno, anzi erano diventati i beniamini dei bambini che venivano fin qui in gita con il battello elettrico che salpa da Bosisio Parini, i carabinieri forestali ieri hanno dato il via alle operazioni per il loro sequestro.
Il proprietario dell’isola
“Purtroppo ce lo aspettavamo – spiega Gavazzi –. I forestali non hanno nessuno colpa. Nemmeno i giudici che hanno applicato la legge. Il problema è proprio questa legge che considera i wallaby animali pericolosi. Quello che fa impressione è tutto questo dispiegamento di forze e spreco di denaro pubblico. Forse sarebbe stato meglio porre l’attenzione sulle regole che impongono il trasferimento dei wallaby, che finiranno in Toscana".
L’operazione
Un’operazione in grande stile iniziata ieri, con la sistemazione delle reti e le trappole sull’isola, che ha coinvolto una ventina di carabinieri forestali, vigili del fuoco e veterinari tutti mobilitati per catturare i “pericolosi“ wallaby. "Sono 10 o 12, discendono tutti da un’unica coppia che è arrivata qui nel 1991, questo era il loro paradiso. Erano diventati una specie di icona. I turisti e soprattutto i bambini venivano sull’isola per vedere i canguri. Erano ormai un’attrazione. Purtroppo la legge è quella e c’è molta amarezza”.
Il provvedimento era atteso da tempo, da quando il Tribunale di Como nel 2016 aveva condannato il proprietario dell’Isola dei Cipressi, Gerolamo Gavazzi, a un ammenda e al sequestro degli animali.