ROBERTO CANALI
Cronaca

Como, Broletto sigillato per cacciare i clochard

Per allontanare i senza fissa dimora dal monumento simbolo della città verrà collocato un coperchio di ferro e cemento: l'idea fa discutere

I portici del Broletto

Como -  È solo un’idea, ma fa già discutere il progetto di ricoprire l’intera area del Broletto al di sotto del livello stradale con una grande passerella di ferro e vetro, un po’ come è stato fatto alcuni anni fa per realizzare l’infopoint. Se allora l’esigenza era di poter sfruttare un’area che altrimenti sarebbe stata inservibile, adessso l’obiettivo è il "decoro" di uno spazio che spesso durante il giorno si trasforma in un rifugio per i clochard. Così il coperchio trasparente da 250mila euro che la Giunta ha commissionato, almeno come studio di fattibilità, all’ufficio tecnico rischia di trasformarsi in un grande tappeto sotto cui nascondere quegli ospiti indesiderati che negli ultimi cinque anni si è cercato in tutti i modi di allontanare dal centro.

"Negli ultimi 40 anni il portico del Broletto è divenuto luogo seminascosto in cui disagiati, malcostume e sporcizia hanno spesso trovato terreno fertile – si legge nel documento di indirizzo della Giunta ai progettisti – allontanando ulteriormente cittadini e turisti dalla fruizione di questo spazio". Per non essere tacciati di voler discriminare i clochard a favore dei turisti nel documento è stato inserito anche un riferimento alla difficoltà di accesso del monumento. "La difficoltà di fruizione dello spazio è dovuta principalmente al sensibile dislivello esistente tra le quote odierne della città e la quota della pavimentazione del portico, che gli scavi realizzati nel 1973 hanno riportato a quella originaria, realizzando una spaccatura tra presente e passato, evidente nelle diverse quote". La soluzione secondo Palazzo Cernezzi è realizzare "un piano di attraversamento, così da garantire la continuità delle quote tra piazza Duomo, sottoportico del Broletto e area antistante l’ingresso laterale del Duomo, verso piazza Grimoldi, e di consentire la fruizione libera, senza barriere, dell’area del sottoportico.

In questo modo, sempre secondo la Giunta, si "consentirà la fruibilità e lo sviluppo delle potenzialità aggregative di uno spazio pubblico coperto superando le criticità di uno spazio in disuso, allontanando situazioni di disagio, malcostume e degrado che oggi sono presenti nel portico". Un’idea che non piace alle associazioni che aiutano i senza fissa dimora, spesso stranieri in possesso del permesso di soggiorno ma senza un luogo in cui vivere, negli ultimi cinque anni spesso in polemica con la maggioranza di centrodestra che guida la città anche per la decisione di non aprire un nuovo dormitorio. "È molto più semplice sfrattare i poveri e nascondere il problema anzichè cercare di venire incontro ai loro bisogni".