
Como, manifestazione di genitori e sindacati della Funzione pubblica. Appuntamento nel cortile del municipio contro i tagli della Giunta Rapinese.
Un tema caldo, anzi rovente quello degli asili nido a Como, specie dopo che la Giunta ha dato il via libera alla loro privatizzazione. Contro il provvedimento domani manifesteranno i genitori e i sindacati della Funzione pubblica, in una protesta che si svolgerà nel cortile di Palazzo Cernezzi, a partire dalle 18.45, per far sentire la propria voce anche al sindaco e ai consiglieri che saranno riuniti in aula.
"A un anno esatto dalla prima delibera di Giunta sulla chiusura del nido Magnolia - affermano Alessandra Ghirotti (Cgil), Stefania Macrì, Dario Esposito e Massimo Coppia (Uil) e Umberto Fumarola del Comitato Como a misura di famiglia - esprimeremo la ferma contrarietà alla delibera di Consiglio con cui l’amministrazione Rapinese chiuderà e privatizzerà i nidi comunali. Genitori e personale insieme ancora una volta, dopo lo sciopero della scorsa primavera, per difendere l’eccellenza dei nidi pubblici comaschi". Secondo sindacati e genitori, ma anche per le opposizioni presenti in consiglio dal Pd ai partiti di centrodestra, la decisione dell’esternalizzazione del servizio è vista come un grave errore. "Un’amministrazione che demanda totalmente al privato la propria attività non assolve al proprio compito primario - aggiungono - Al contrario serve incentivare lo sviluppo del servizio pubblico tramite assunzioni di personale e cura degli spazi e delle persone, serve dare stabilità al settore che da un anno vive in una condizione di continue scosse. Chiediamo di favorire e immaginare un servizio scevro da mere logiche ragionieristiche". L’apertura ai privati non piace neppure a Fratelli d’Italia che accusa il sindaco Alessandro Rapinese di voler rivoluzionare il welfare, con conseguenze negative sulle fasce più deboli. "Dal prossimo anno, 141 posti nei nidi comunali passeranno sotto la gestione di enti del Terzo settore, ai quali se ne aggiungeranno altri 180 in futuro - spiega Paola Conti, responsabile Dipartimento Istruzione di FdI - Il risultato per il Comune sarà dimezzare il costo medio per bambino, passando da 16mila a 8mila euro, ma a quale prezzo? La privatizzazione non porta alcun beneficio alle famiglie: né una riduzione delle tariffe, né miglioramenti. Al contrario, il risparmio deriva solo dal taglio del personale".Roberto Canali