
Massimo Cellino, presidente del Brescia
Brescia, 18 maggio 2025 – Accuse e veleni, un botta e risposta che sa “di giallo” in un frenetico pomeriggio di maggio, su cui però c’è poco da stare allegri perché di mezzo ci sono le sorti di un club (il Brescia) e di una città che hanno vissuto una giornata di ordinaria follia. La notizia che sconvolge i tifosi delle Rondinelle arriva all’ora del caffè in quella che doveva essere una tranquilla domenica di primavera inoltrata, con i tifosi in gita spensierata dopo la salvezza conquistata sul campo dai lombardi e messa in cassaforte solo pochi giorni fa. Dal sogno si è passati all’incubo, perché proprio alla vigilia dei playout il fondo della classifica di serie B rischia di essere riscritto. E proprio il Brescia è in odore di pesante penalizzazione visto il grave addebito riguardante un presunto illecito amministrativo che porterebbe la squadra di mister Maran alla retrocessione diretta, col clamoroso ripescaggio della Sampdoria agli spareggi con la Salernitana.
La presunta irregolarità
Un vero e proprio terremoto visto che solo fino a poche ore prima si parlava di "giorni decisivi per il futuro di Cellino” sempre più deciso a vendere ma alle sue condizioni. Richieste alte che avrebbero scoraggiato possibili acquirenti. E invece quello che emerge da inchieste e accertamenti vari è un’irregolarità commessa dal Brescia alla scadenza nel mese di febbraio per il pagamento di stipendi e contributi. La società di Massimo Cellino avrebbe coperto la parte relativa alle tasse con crediti d’imposta che in realtà si sono rivelati inesistenti. Quando ci sono operazioni di questo tipo, la Covisoc (la commissione che verifica la regolarità dei conti delle società professionistiche) procede alle verifiche del caso con l’Agenzia delle Entrate e i tempi della risposta non sono stati brevi.
La pec della Covisoc per verificare i crediti di imposta iscritti dal Brescia nella relazione di bilancio per estinguere debiti fiscali e previdenziali della società era datata 28 febbraio, mentre la risposta dell’Agenzia è arrivata solo venerdì scorso, il 16 maggio (ovvero due mesi e mezzo dopo), a stagione regolare ultimata: quelle dichiarazioni, secondo le “Entrate“, non sarebbero veritiere. Quindi, per la Covisoc, il club di Cellino non avrebbe assolto all’obbligo di versare le ritenute Irpef e e i contributi Inps relativi alle mensilità di novembre, dicembre, gennaio e febbraio, entro il termine del 17 febbraio scorso, per quasi un milione e mezzo (1.439.676 euro). Dunque, i crediti dichiarati dal Brescia erano in realtà inesistenti.
La Figc penalizza il Brescia: -4 punti
Sabato 17 la Covisoc ha immediatamente trasmesso gli atti alla Procura Figc che, in 24 ore, li ha analizzati disponendo subito la chiusura indagini, contestando la slealtà sportiva, la violazione dell’articolo 31 (illecito amministrativo) per la dichiarazione falsa e dell’articolo 33 (infrazioni sugli emolumenti). E nella giornata di domenica è stato mandato l’avviso di conclusione delle indagini. Se è vero che i tempi lunghissimi dell’Agenzia delle Entrate hanno creato confusione e attesa, è pur vero che la Figc ha accelerato tutta la sua procedura, arrivando al -4 per il Brescia.
Cellino: “Siamo stati truffati”
Due ore dopo il terremoto, un’altra scossa, fortissima, ovvero la risposta del club che lancia a sua volta pesantissime accuse: “Siamo stati truffati”, il sintetico commento di Cellino il quale si riferisce a una presunta società terza alla quale il Brescia calcio si sarebbe affidato per il versamento dei contributi attraverso la compravendita di crediti di imposta.
Classifica ribaltata
Ma se le accuse mosse nei confronti del club lombardo fossero confermate si arriverebbe alla salvezza diretta il Frosinone, tant’è che la gara d’andata di playout contro la Salernitana in programma lunedì 19 è stata “congelata“. Meglio, come fa sapere una nota della Lega di serie B senza citare i nomi delle squadre coinvolte, sono state rinviate le partite dei playout in seguito alla comunicazione inviata dalla Procura Federale.
Ovvio che la penalizzazione per il Brescia sortirebbe l’effetto di ribaltare la classifica finale e le sentenze del campionato per quel che riguarda la zona retrocessione. Con il -4 il Brescia passerebbe al terzultimo posto e retrocederebbe in Serie C con Cittadella e Cosenza, mentre il Frosinone, la Salernitana e la Sampdoria scalerebbero di un gradino: per i laziali vorrebbe dire salvezza, per la Salernitana conferma dei playout con il piazzamento più favorevole (quindi disputerebbero all’Arechi il match di ritorno), e Sampdoria ripescata dalla C ammessa allo spareggio.
La palla passa ai tribunali
Per il momento la palla passa ai tribunali: il Brescia, Massimo ed Edoardo Cellino hanno due giorni di tempo per presentare una memoria in vista dell’audizione del 22 maggio. Il procuratore Giuseppe Chinè ha già inviato gli atti alle difese per le memorie e si attende il processo sportivo di primo grado. Si aspetterà l’udienza, probabilmente al Tfn, e una volta ricevute le motivazioni si deciderà la classifica nella zona “rossa“ e anche la “sopravvivenza“ delle Rondinelle. Se il verdetto di condanna sarà ribadito in “toto“, non si aspetteranno i successivi gradi di giudizio ai quali il Brescia si potrà appellare e la Lega B con la Figc si assumeranno il rischio di giocare subito il playout. Se invece ci saranno margini per l’appello, il rinvio del playout verrà prolungato. Ma l’idea è quella di disputarlo solo dopo il processo di primo grado.