
Giuseppe Pasini, presidente della Feralpi
Brescia, 30 giugno 2025 – Si sta facendo sempre più complicato il compito di fare chiarezza intorno al Brescia (o a quello che potrà essere il suo futuro). In effetti in questi giorni così intensi sono diverse le questioni che si intersecano e devono raggiungere un equilibrio che, al di là delle dichiarazioni di facciata, non è affatto facile da trovare. Si passa infatti da delicate questioni legali a progetti imprenditoriali tutti da definire sino a giungere, bontà loro, pure a situazioni collegate al campo.
Tra gli argomenti “caldi” di queste ore rimane in evidenza la situazione collegata all’utilizzo dello stadio Rigamonti. Il presidente Massimo Cellino ha pagato solo la prima delle due rate dovute al Comune di Brescia che, a questo punto, ha l’opportunità di recedere dal contratto e di poter aprire un nuovo bando per l’utilizzo dell’impianto di Mompiano (ma non bisogna dimenticare che rimane aperta la questione collegata al Centro Sportivo di Torbole, altro nodo che dovrà venire sciolto). Una via che l’Amministrazione Comunale guidata dalla sindaca Laura Castelletti vede di buon occhio e che aprirebbe la strada per affidare la struttura alla “nuova creatura” che viene guidata da Giuseppe Pasini.
Il patron del Gruppo Feralpi è deciso a far fruttare l’opportunità che gli è capitata e sta cercando, a furia di contatti con gli imprenditori del territorio, di creare la nuova compagine societaria che potrebbe garantire solidità e ambizioni importanti alla “creatura” che sta prendendo una forma sempre più concreta. Ormai la scelta di abbandonare Salò e la denominazione FeralpiSalò appare consolidata, tanto che si sta già discutendo su quale potrà essere il nome della nuova squadra destinata a giocare al “Rigamonti”.
Esclusa a priori la denominazione FeralpiBrescia, rimangono in prima fila soluzioni come Leonessa e Brixia, anche se il vero obiettivo è quello di far rientrare la parola “Brescia” nella carta d’identità del nuovo sodalizio. Una cura che potrebbe richiamare l’interesse e la passione di una piazza che, in realtà, rimane disorientata e che, almeno per la grande maggioranza, non ha ancora espresso quale sarà la sua posizione verso questo programma che viene già accompagnato, a dire il vero, da non poche polemiche. In questo senso, mentre rimane alta la mobilitazione in terra salodiana (e non solo) per quello che molti considerano “l’abbandono di Pasini”, è giusto considerare anche la presa di posizione di diversi altri sport che stanno guardando con non poca preoccupazione al tentativo del patron della Feralpi di radunare intorno alla sua figura altre eccellenze dell’imprenditoria bresciana.
Una mossa che darebbe immediatamente grande slancio al progetto del “nuovo Brescia”, ma che rischierebbe di togliere risorse fondamentali per altre discipline e società sportive. Arrivando, finalmente, alle vicende di campo, ribadito che il ds Ferretti e mister Diana avranno il compito di guidare la nuova creatura, rimane da vedere come potrà venire definito un organico che avrà il compito di far risalire in fretta dalla C le Rondinelle e lottare con colossi come il Vicenza, solo per fare un esempio, che non vogliono rimandare oltre il ritorno in serie B.
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