
Il presidente Massimo Cellino e un capannello di tifosi davanti alla sede del Brescia Calcio
Brescia – C'è grande attenzione all'ordine pubblico a Brescia dopo la chiusura delle indagini della Procura federale che potrebbe portare ad una penalizzazione in classifica del Brescia Calcio e quindi alla retrocessione della squadra in Serie C con il ripescaggio della Sampdoria ai playout contro la Salernitana e la salvezza del Frosinone. Ma al momento la situazione resta sub iudice con il club campano che ha promesso di

tutelarsi nelle sedi opportune e quello blucerchiato che non commenta.
Tensione in città
Le forze dell'ordine intanto monitorano la sede del club in centro città, ma anche il centro sportivo a Torbole Casaglia e l'abitazione del presidente Massimo Cellino che ha annunciato una battaglia sul fronte "della giustizia sportiva ed extra sportiva" sostenendo di essere stato truffato da una società di Milano alla quale si era rivolto per il pagamento dei contributi per i mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio attraverso una compensazione di crediti di imposta. Una querela è già stata presentata oggi. Non si segnalano problemi di ordine pubblico per il momento ma questa sera il tifo organizzato ha programmato per le 20 una manifestazione fuori dal Palazzo della Loggia, sede del Comune.
La presunta irregolarità
La penalizzazione di 4 punti che significherebbe Serie C è dovuta a una presunta irregolarità commessa dal Brescia alla scadenza nel mese di febbraio per il pagamento di stipendi e contributi. Il club avrebbe saldato parte della somma con crediti d’imposta che in realtà si sono rivelati inesistenti. Quando ci sono operazioni di questo tipo, la Covisoc (la commissione che verifica la regolarità dei conti delle società professionistiche) procede alle verifiche del caso con l’Agenzia delle Entrate e i tempi della risposta non sono stati brevi.

I tempi
La pec della Covisoc per la verifica dei crediti di imposta era datata 28 febbraio, mentre la risposta negativa delle Entrate è giunta venerdì 16 maggio: quei crediti non esisterebbero. Risultato: la Covisoc non ritiene assolto l’obbligo del versamento delle ritenute Irpef e e i contributi Inps relativi alle mensilità di novembre, dicembre, gennaio e febbraio, entro il termine del 17 febbraio scorso, per quasi un milione e mezzo (1.439.676 euro).
Cosa succede ora
La palla passa al tribunale: Cellino deve presentare a stretto giro una memoria difensiva in vista dell’audizione del 22 maggio. Il procuratore Giuseppe Chinè ha già inviato gli atti alle difese per le memorie e si attende il processo sportivo di primo grado. Si aspetterà l’udienza, probabilmente al Tfn, e una volta ricevute le motivazioni si deciderà la classifica nella zona “rossa“ e l’eventuale salvezza del Brescia. Se il verdetto di condanna sarà ribadito, non si aspetteranno i successivi gradi di giudizio ai quali il Brescia si potrà appellare e la Lega B con la Figc si assumeranno il rischio di giocare subito il playout. Se invece ci saranno margini per l’appello, il rinvio del playout verrà prolungato. Ma l’idea è quella di disputarlo solo dopo il processo di primo grado.