MILLA PRANDELLI
Cronaca

Valle Camonica penalizzata dalla politica bresciana: "Sia una provincia a sé"

"Recentemente si è molto parlato della viabilità su strada e ferrovia sul lago di Garda e si è deliberata la...

"Recentemente si è molto parlato della viabilità su strada e ferrovia sul lago di Garda e si è deliberata la...

"Recentemente si è molto parlato della viabilità su strada e ferrovia sul lago di Garda e si è deliberata la...

Recentemente si è molto parlato della viabilità su strada e ferrovia sul lago di Garda e si è deliberata la realizzazione della metropolitana leggera con nove fermate da Brescia al lago, molto meno si fa per quanto riguarda la Valle Camonica, pur se disagi e disservizi sono all’ordine del giorno. Questo progetto ci dimostra come il potere bresciano si interessi di altri territori e non della Valle Camonica, purtroppo il territorio camuno non è considerato e non ha una centralità. Per questo torno a ribadire che è necessario creare una nuova provincia: quella di Valle Camonica". La dichiarazione è del già senatore Luciano Garatti (nella foto), avvocato con una lunga esperienza in politica e un’attenta conoscenza del territorio. Garatti, nel suo mandato, ha più volte sottolineato come la Valle Camonica soffra di un "isolamento politico", spesso considerata un’appendice periferica di Brescia, con scarsi investimenti e una rappresentanza debole nelle decisioni chiave. "La Valle Camonica ha una storia millenaria, dalle incisioni rupestri patrimonio Unesco alla dominazione romana, fino all’autonomia medievale delle Comunità di Valle. Tuttavia, l’accorpamento alla provincia di Brescia nel 1859 ha progressivamente marginalizzato la sua specificità – spiega Garatti –. La Valle Camonica è geograficamente separata da Brescia da montagne e passaggi obbligati come la galleria di Pisogne. Questo isolamento si traduce anche in difficoltà viabilistiche serie. La 42 e la sua continuazione, la 510 Sebina sono spesso congestionate e in questo momento la linea dei treni Brescia-Iseo-Edolo non è operativa e comunque non vi saranno in futuro treni veloci. Se la Valle fosse provincia, potrebbe gestire direttamente i fondi per le infrastrutture, invece di dipendere da decisioni bresciane". Per Garatti molto si potrebbe fare diventando un ente separato da Brescia."L’autonomia non è un’utopia. Vi sono modelli importanti a noi vicini, come Trento e Bolzano, a cui ispirarci – spiega Garatti – la Valle dovrebbe avere un presidente direttamente eletto, un proprio bilancio e politiche tagliate sui reali bisogni. Quando un territorio ha una storia, una cultura e un’economia distinte, ha anche il diritto di autogovernarsi".

Milla Prandelli