
SALÒ (Brescia) Si cena con il lago di Garda che ti guarda. Quel lago che Omia, la piattaforma per la prenotazioni...
SALÒ (Brescia)Si cena con il lago di Garda che ti guarda. Quel lago che Omia, la piattaforma per la prenotazioni di viaggi (aerei, treni, traghetti), ha decretato come "il più bello d’Italia" per una vacanza alternativa al mare secondo una ricerca condotta dagli esperti combinando vari fattori (temperatura dell’acqua compresa). Lo stesso lago che, tuttavia, Fondazione Mach, Cnr Irea Milano, Arpav Verona e università di Pavia e di Parma hanno definito "in salute" ma da osservare "per il riscaldamento delle acque" che mette a rischio il proprio ecosistema: carpione e trota su tutti.Nicola Forti (nella foto) è lo chef del ristorante Magnolia di Salò, sponda bresciana del Lago di Garda. Un locale all’interno dell’Hotel Laurin, aperto anche a chi non alloggia qui. "In prospettiva il clima caldo potrebbe avere un effetto nel Basso Lago, dove il fondale è più basso. Alcune specie, come le arborelle e carpione, si sono perse o quasi: non so dire se sia tutto effetto del cambiamento climatico o se incida più la pesca". La trota, invece, resiste nel menu di una cucina che spazia a 360 gradi, tra piatti della tradizione, mare e terra. "In questa zona lavoriamo dalla primavera a inizio autunno con turisti perlopiù stranieri – spiega lo chef –. Lavoriamo nei mesi più caldi in un territorio che come materie prime, dai pesci magri ai vini (Lugana e Chiaretto su tutti), dall’olio agli agrumi, sembra proporre un’offerta adeguata alle temperature del periodo. Il turista chiede il piatto tipico così come vuole spaziare verso altri sapori: il caldo eccessivo influisce, invece, limitando il numero di piatti consumati". L.B.