
La piccola Iushra Gazi
Serle (Brescia), 15 agosto 2018 - In quaranta di nuovo in campo per setacciare i boschi in cerca di Iushra, seguendo le segnalazioni dei sensitivi. Ancora a vuoto. Perché dell’undicenne autistica che il 19 luglio si era persa a Cariadeghe, tra i monti di Serle durante un campo estivo con la Fopab-Anffas, continua a non sapersi nulla. A due settimane dalla sospensione delle ricerche straordinarie, ieri la prefettura ha rimandato in quota Vigili del fuoco e Protezione civile. Una quarantina di persone, nove unità specialistiche dei pompieri e per il resto volontari delle associazioni, con al seguito i cani. Il campo base stavolta non è stato installato sopra Serle ma a Nave, vicino al ristorante Preziosilla, ai piedi dell’altipiano. Dalle 8,30 fino alle prime ore del pomeriggio i ricercatori hanno scandagliato il versante montuoso che scende da Cariadeghe, seguendo idealmente la prosecuzione del sentiero lungo il quale la ragazzina del Bangladesh era stata vista correre da un testimone per poi infilarsi nel bosco sfuggendo agli educatori. Una zona già battuta. «È un’attività ordinaria, ogni volta che ci arriva qualche segnalazione, seppur priva di fondamento, noi per scrupolo torniamo a verificare», chiarisce il viceprefetto Giovanna Longhi che precisa come le ricerche non si siano fermate.
«Le squadre hanno ispezionato in specie tre punti ma non è emerso nulla» riferisce Fausto Pedrotti della Protezione civile provinciale. Longhi e Pedrotti sentono quasi quotidianamente Md Liton Gazi, il papà di Iushra intenzionato ad affidarsi anche a Penelope Italia, un’associazione specializzata in sostegno ai parenti degli scomparsi. Non si dà pace, vaga per chilometri da solo in cerca della figlia, e ripete «continuate a cercarla, indagate, restituitemela». Ieri è rimasto a Brescia «Sì, ho sentito delle ricerche – dice –. Tre giorni fa ero tornato anch’io a vicino a Serle. Capita che sensitivi o cittadini di quei posti mi chiamino per dare indicazioni ma non ci sono mai buone notizie. Iushra lassù è stata cercata anche con droni ed elicotteri. Là non c’è. C’è poca possibilità che si sia persa. O è da un’altra parte, oppure qualcuno l’ha rapita». Per questo ha sollecitato indagini approfondite: «Voglio siano esaminate tutte le telecamere, comprese quelle lungo il tragitto tra Brescia e Serle, mia figlia non può essere introvabile. Noi genitori non possiamo mollare. Vogliamo credere di poterla aspettare ancora a casa».