
Un’occasione per celebrare le professioniste delle terre alte sempre più protagoniste di un settore tradizionalmente maschile
È partita dal rifugio Premassone, in Val Malga, la terza edizione di “Rifugi in rosa“, progetto che punta i riflettori sul ruolo delle donne in montagna. L’iniziativa non solo valorizza il loro impegno come imprenditrici del turismo, dell’accoglienza e della ristorazione in alta quota, ma promuove anche la salute e il benessere femminile, oltre a riconoscere l’importanza del loro lavoro – fisico e morale – come guide esperte di sentieri e percorsi alpini. Un’occasione, questa, per celebrare le professioniste delle terre alte, sempre più protagoniste di un settore tradizionalmente maschile.
L’appuntamento, ospitato al rifugio Premassone, gestito da Gabriella Fioletti di AssoRifugi, ha messo in luce il legame tra donna, montagna e benessere, con un focus su salute e sostenibilità. Dopo i saluti del sindaco di Sonico Gian Battista Pasquini, sono intervenuti Corrado Scolari e Monica Fumagalli, direttori generali di Asst Valcamonica e Ats Montagna, che hanno presentato il progetto “Corretti stili di vita“. "Lungo i sentieri e nei rifugi che aderiscono al progetto si snoderanno incontri, testimonianze e attività che mettono al centro il valore della salute e dell’equilibrio tra corpo, mente e ambiente".
Spazio anche alle esperienze dell’Università della Montagna di Edolo con i percorsi “Donna-Montagna“ e alle testimonianze di Andos e Donne in Cammino. L’iniziativa punta a celebrare il benessere di madri, figlie, volontarie e lavoratrici che animano gli ambienti d’alta quota. Ogni rifugio racconta una storia. I prossimi incontri si svolgeranno nei rifugi Carlo Tassara di Breno, Val Malga di Sonico, Mola di Edolo, Stella Alpina di Saviore dell’Adamello, Petit Pierre Corno d’Aola a Ponte di Legno, Campovecchio a Corteno Golgi, Valdaione a Bienno, Sandro Occhi all’Aviolo a Vezza d’Oglio, Torsoleto a Paico Loveno, Baitone a Sonico, Campione a Cerveno e Crocedomini a Breno.
Milla Prandelli