MILLA PRANDELLI
Cronaca

Il caso della scuola di Adro. Via l’intitolazione a Miglio: "Decisione politica e inutile"

La presa di posizione di esponenti della Lega contro la scelta dell’amministrazione di Adro. Il Comune: "Più appropriato indicare il nome dell’istituto e non quello del “polo”".

Gianfranco Miglio

Gianfranco Miglio

ADRO (Brescia)

"Il polo scolastico Gianfranco Miglio legalmente continua a chiamarsi così e ritengo che la scritta sia stata indebitamente tolta, visto che non esiste nessuna delibera di revoca all’intitolazione, fatta legalmente. Chi pagherà per questi lavori dal sapore politico: i cittadini di Adro o il sindaco e la giunta di tasca propria?". A esprimersi ieri è stato Oscar Danilo Lancini, 20 anni fa a capo della giunta che diede nome al polo scolastico Miglio con una delibera e il consenso della Prefettura. "Hanno tolto l’intitolazione a un professore stimato nascondendosi dietro motivazioni a dir poco ridicole. Una decisione politica e inutile. Ora mi aspetto che levino i soli delle Alpi dai capitelli del palazzo comunale, scolpiti quando io non ero ancora nato".

A prendere posizione nelle scorse ore si sono schierati tanti esponenti della Lega, a partire dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: "Gianfranco Miglio può piacere o non piacere, può essere compreso o no, ma nessuno potrà mai cancellare i suoi insegnamenti, i suoi libri e la sua storia". Dello stesso parere il bresciano Floriano Massardi, consigliere regionale che ha rimarcato sia "un atto che denota mancanza di rispetto verso una figura che ha dato lustro all’Italia e al nostro territorio"; e il comasco Eugenio Zoffi, vicepresidente dell’assemblea parlamentare Osce, che porterà la questione alla Camera. Il Comune di Adro ha risposto che "l’attuale amministrazione ritiene opportuno che, nel caso in cui si voglia apporre fisicamente una denominazione, sia più appropriato indicare il nome dell’istituto scolastico e non quello del “polo”".