
Brescia, intanto è pronto l’opuscolo destinato a chi abita più vicino all’area. In otto lingue spiega cosa si potrà coltivare nell’orto durante lo smantellamento.
I quattro mesi persi nei meandri della burocrazia romana, per avere la riconferma di Mauro Fasano a commissario del Sin (Sito di interesse nazionale) Caffaro, pesano sull’avvio dei lavori di bonifica nel sito industriale di via Milano. In attesa della nomina, di fatto, tutte le operazioni propedeutiche all’avvio dei lavori sono rimaste nel limbo fino a giugno.
Il cantiere c’è, ma, nonostante si sia lavorato alacremente nei mesi estivi, la demolizione dei capannoni che sembrava potesse partire ad aprile non ha ancora preso il via e sarebbe ancora in balìa di questioni burocratiche, legate alla ricerca dei dati catastali degli immobili, non così semplice visto che si tratta di documenti di decenni fa.
Chiaro che si tratta di una bonifica complessa, quasi un unicum nel suo genere, sia per l’estensione e la molteplicità di inquinanti presenti, ma anche per l’applicazione di diverse tecnologie di rimozione dei contaminanti. Intanto, sempre l’Osservatorio SIN Caffaro ha realizzato gli opuscoli intitolati “Cosa posso coltivare nel mio orto?“, che saranno distribuiti gratuitamente, da lunedì 15 settembre, ai residenti dell’area interessata dall’ordinanza comunale Caffaro: in otto lingue, viene spiegato con precisione cosa si può coltivare negli orti privati, elenco a cui si è arrivato grazie a studi e sperimentazioni.
Il materiale si può già scaricare sul sito internet del Comune di Brescia visitando la pagina dedicata all’ordinanza sindacale del sito Brescia Caffaro.
"Era importante – ha spiegato l’assessora comunale con delega all’Ambiente Camilla Bianchi – coinvolgere chi abita più vicino allo stabilimento, fornendo informazioni puntuali e più ampie, in molteplici lingue". Per la comunicazione nel corso della bonifica, è stato istituito un Protocollo Comunicativo per l’Osservatorio Sin-Caffaro, coordinato dall’Università Cattolica del Sacro cuore di Brescia con il coinvolgimento del professor Matteo Tarantino.