
Sull’unica pista della Val Palot si sono allenati gli Azzurri ma anche le Nazionali di mezzo mondo
Val Palot (Brescia) – Nessun campione si allenerà più e nessun bimbo imparerà più a sciare in Val Palot, almeno per quest’anno. La località sciistica più piccola del Bresciano, l’unica affacciata sulle rive del lago d’Iseo, a un migliaio di metri di altezza ha chiuso. Le attrezzature sono state vendute e lo skilift, dopo la morte sul lavoro di un impiantista lo scorso 28 dicembre, resta sotto sequestro. La società di gestione attuale, la DNF Sport di Sorio e Merighetti, è in fase di dismissione.
Nonostante la sua unica pista lunga circa tre chilometri e mezzo con un solo impianto di risalita e un campo scuola minuscolo con tapis roulant, dagli anni 70 la stazione della Val Palot ha sfornato talenti e dato modo a tanti campioni da tutto il mondo, Giappone compreso, di misurarsi. Incastonata tra le montagne che occhieggiano verso le acque del Sebino, la Val Palot è stata per oltre cinquant’anni un punto di riferimento per gli sciatori del Sebino e della Valle Camonica, oltre che per i grandi campioni. come Christoph Vinatzer, Pietro Franceschetti, Stefano Gross, Tommaso Sala, Luca De Aliprandini e Roberto Nani. Le squadre nazionali che qui hanno transitato sono moltissime: oltre a quelle italiane Pisogne ha ospitato Argentina, Bulgaria, Svezia, USA, Belgio, Olanda, Giappone, Spagna, Andorra, Svizzera, Canada e Francia. Molte sarebbero dovute arrivare per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. A cambiare tutto è stato l’infortunio in cui a dicembre ha perso la vita Angelo Frassi: impiantista di 68 anni caduto durante alcune opere di manutenzione dello skilift.
I gestori sono sotto inchiesta per omicidio colposo aggravato: sarebbe emerso che inizialmente qualcuno avrebbe fatto passare la caduta dall’impianto per un malore, spostando il corpo. E l’impianto è ancora sotto sequestro. Mesi fa è arrivato anche un finanziamento regionale da quasi un milione di euro mirato a migliorare la stazione sciistica. Al momento non è chiaro che cosa sarà fatto. Né come e quando si potrà procedere. Il Comune di Pisogne e in particolare il sindaco, Federico Laini, al momento non rilasciano dichiarazioni ufficiali, anche se tra di loro e la società DNF Sport potrebbero esserci stati dei tentativi di comunicazione su cui nessuno si sbilancia. Intanto si conclude la stagione estiva, che non è in alcun modo paragonabile a quelle degli scorsi anni. Dei due hotel esistenti uno è inagibile e ormai cadente, mentre l’altro ormai offre soltanto il servizio di ristorazione.