
Aperta anche la Fucina Museo dove viene mostrato come si forgiava tramite il maglio (originale) ad acqua
In rassegna ci sono Stefano il druido bergamasco con i suoi "magici" prodotti a base di artemisia, gli artigiani di Urania da Andalo in Valtellina, pronti a portare alla scoperta dell’uomo attraverso sette metalli tra cui il rame, un artista della luce da Pistoia con le sue lampade, Gianpietro dalla Valcamonica con le sue opere in legno e il camuno Lucio con i suoi cesti, nati dalla tradizione. Questi sono solo alcuni dei quasi 200 espositori che fino a domenica saranno tra i protagonisti della Mostra Mercato di Bienno: la più vasta e articolata delle tre che caratterizzano il territorio nel mese di agosto. La cornice è quella del borgo degli artisti, nato dove un tempo e in qualche caso ancora oggi, si lavorava il ferro: dove avevano casa fabbri, artigiani e operai che lavoravano nei magli del territorio. La cittadina nel cuore della media valle – uno dei borghi più belli d’Italia, fatto di edifici medievali, rinascimentali e ottocenteschi –, in questi giorni è un brulicare di creatività. Non solo gli artigiani, gli artisti e produttori arrivati da tutta Italia espongono e vendono le loro mercanzie, ma ci sono anche mostre legate al progetto del borgo degli artisti, eventi collaterali, corsi e persino feste per i giovani, degustazioni e perfromances artistiche.
Non mancano gli spettacoli: tutti coinvolgenti, pensati per animare la località. Ecco allora, sfilare i trampolieri del teatro dell’Aleph, colorati, divertenti e aggraziati, il convivio dei giullari, la parata dei contadini, cori locali che propongono la musica della valle e musicisti di tutte le sorti: dai violinisti alle tribute bands. Spazio anche per la musica da camera e per la musica celtica e irlandese, per la giocoleria, l’equilibrismo, il revival italiano e la Banda Civica del Paese. Un giorno, in realtà, non basterebbe per vedere tutto quello che c’è e viene proposto. Perché nella cittadina della Valgrigna, ai piedi del Crocredomini, sono aperti pure la Fucina Museo dove l’associazione Frear mostra come si forgiava tramite il maglio originale ad acqua, il mulino storico, dove acquistare la tradizionale farina per la polenta del paese e il museo naturalistico. Non mancano spazi gastronomici: tutti forniti e con piatti del territorio. Gradevolissima l’accoglienza in quello dell’oratorio dove sono impegnati i ragazzini del paese trasformati in perfetti camerieri.
Milla Prandelli