BEATRICE RASPA
Cronaca

Uccide ciclista tra i campi. Positivo al narcotest l’investitore di 19 anni

Su un rettilineo della Provinciale 72 a Roccafranca, nella Bassa Bresciana. La vittima trentenne pare stesse pedalando verso casa dopo il lavoro.

L’operaio straniero è stato scaraventato tra le pannocchie La macchina è finita in un terreno agricolo

L’operaio straniero è stato scaraventato tra le pannocchie La macchina è finita in un terreno agricolo

ROCCAFRANCA (Brescia)

Pedala tra i campi al buio, sul ciglio della strada. Un’auto che sopraggiunge alle sue spalle lo travolge, lo butta fuori dalla carreggiata e lo uccide. C’è un’altra vittima della strada. Ancora un utente debole, un ciclista. Un trentenne africano – Agoumoh Sampson, nato in Ghana – che in base agli abiti indossati fa pensare fosse un operaio. A investirlo è stato un automobilista di 19 anni che vive in zona, a Ludriano, e che è risultato positivo ai test antidroga, in particolare alla cocaina, e ora risponde di omicidio stradale. L’incidente si è verificato l’altra sera, domenica, a Roccafranca. Erano circa le 22,30 quando l’uomo è stato falciato. Procedeva in sella a una bicicletta lungo la Provinciale 72 in direzione di Orzinuovi, in un tratto particolarmente buio, campi a perdita d’occhio da un lato e dall’altro.

All’improvviso una Punto che si muoveva nel medesimo senso di marcia e che proveniva da dietro lo ha centrato in pieno, scaraventandolo in un campo. Anche la macchina dopo l’impatto è uscita di strada, fermando la propria corsa tra le coltivazioni di pannocchie. Il conducente della vettura non si è fatto niente. Il ciclista invece è morto. A nulla è valsa la corsa dei soccorritori, che non sono riusciti a rianimare la vittima. Sottoposto dai carabinieri della Compagnia di Chiari agli accertamenti di rito, il giovane al volante è risultato positivo al narcotest. Dunque è stato denunciato per omicidio stradale. Proseguono le indagini per ricostruire con esattezza la dinamica dello schianto.

Dai primi di giugno la conta degli utenti deboli della strada – pedoni, ciclisti e motociclisti – che in provincia di Brescia hanno perso la vita segna già 17 persone, mentre nel complesso gli incidenti mortali dall’inizio dell’anno hanno superato quota 40.

Giovedì scorso a essere travolta a Verolavecchia mentre si muoveva in monopattino con la spesa è stata la sessantatreenne russa Tatiana Kuchrenko, scaraventata da un’auto in un canale pieno d’acqua, che non le ha lasciato scampo. Il martedì precedente invece aveva perso la vita Muhammad Faruk Shah, pakistano di 33 anni, dipendente del resort pentastellato Lefay. L’uomo pedalava a Navazzo di Gargnano, a poca distanza dal resort, su una bici elettrica e ha fatto un frontale con l’auto condotta da un collega.

Beatrice Raspa