
Cosa è successo a Sharon Verzeni? La storia dall’inizio e punti chiave dell’omicidio
Comincia l’analisi delle telecamere. Nel luogo dove Sharon è stata accoltellata non ce ne sono, ma alcune poco distanti riprendono quello che si rivelerà essere Moussa Sangare: alle 00.48 un uomo in bicicletta mentre percorre via Castegnate nella direzione opposta a Sharon e poi, arrivato poco più avanti in piazza VII Martiri alle 00.49, mentre fa inversione, “imbocca nuovamente via Castegnate (…) e prende la medesima direzione intrapresa un minuto e mezzo prima dalla Verzeni”.
Poi, quasi alle 00.51 – quindi pochi secondi dopo che la donna è stata accoltellata – quello stesso ciclista viene ripreso mentre percorre la via in contromano. Si tratta di “un soggetto di sesso maschile con la carnagione scura, verosimilmente di etnia centro-sudafricana il quale a bordo di una bicicletta (…) è sopraggiunto sul luogo del delitto qualche decina di secondi dopo la Verzeni”.
Il ciclista viene ripreso mentre si allontana “con direzione Chignolo d’Isola attraverso strade campestri a una velocità che nel primo tratto era pari a circa il doppio di quella che aveva mantenuto fino a quel momento”. Alla fine, all’ora 1.23 il “soggetto in bicicletta” arriva a Chignolo, diretto a Suisio.
In sintesi, quella notte Sangare ha incrociato Sharon per strada da sola, l’ha “puntata” ed è tornato indietro per raggiungerla e ucciderla, poi è fuggito di corsa. L’omicidio è durato meno di un minuto. Nessun’altra persone, in qui minuti, viene inquadrata dalle telecamere vicino alla zona del delitto, nessuno entra o esce da via Castegnate: gli investigatori quindi hanno capito presto che la persona da cercare era quell’uomo in bicicletta.