Dopo l’omicidio, racconta il trentenne durante l'udienza di convalida del fermo, “Il modo in cui mi son sentito lì è stato un qualcosa tipo un assaggio di sentimenti, un qualcosa così. All’inizio non c’era neanche paura, era strano, c’era qualcosa tipo eccitamento e, te lo dico in inglese, ‘fear’ (paura, ndr)”. Arrivato a casa, dice, “mi eccito, rido un po’, tremo un po’ e mi sono detto ‘woo’, perché in quel momento non pensi a quello che è successo”.
In diverse riprese, durante la confessione, afferma che a muoverlo la sera dell’omicidio era una “energia”: “Ricordo di aver pedalato senza sforzo quella notte. Ho seguito quell’onda lì e bon, quello che è successo è successo”. Dopo il delitto, ha spiegato di sentire una sorta di zona di comfort: “Quando mi sono messo sul divano, c’era quel comfort lì, come se mi fossi liberato di un peso”.