
Pensavano che il solito e collaudato metodo potesse funzionare. "Buongiorno, sono il capitano dei carabinieri di Albino". Così si...
Pensavano che il solito e collaudato metodo potesse funzionare. "Buongiorno, sono il capitano dei carabinieri di Albino". Così si è presentato il truffatore a un anziano di 86 anni. Durante la telefonata, il finto capitano ha invitato l’anziano a mettere in sicurezza i propri beni per salvaguardarli dai furti in zona fornendogli un codice di sicurezza. Codice che sarebbe stato utilizzato per la custodia dei beni, prelevati da lì a poco da un finto militare in borghese direttamente dall’abitazione. Con una raccomandazione ben precisa: "Eviti di recarsi in banca o in un posto di polizia nelle prossime 72 ore, altrimenti interferisce con l’attività investigativa in corso". Pochi minuti dopo anche la moglie della vittima è stata contattata telefonicamente. Seguendo le indicazioni del finto carabiniere, ha inviato le foto dei gioielli presenti in casa. Qualche ora dopo, i finti carabinieri si sono fatti consegnare beni preziosi e contanti per un valore di 200mila euro. Dopo la denuncia, le indagini avviate dalla Procura hanno portato i veri carabinieri della stazione di Albino a individuare una coppia di campani di 55 e di 48 anni, i presunti autori della truffa realizzata il 5 maggio. Sulla scorta dei pochi dati forniti dalla vittima, i militari hanno avviato un’indagine acquisendo i filmati delle telecamere della zona, riuscendo a risalire al modello e alla targa dell’auto usata dai truffatori per fuggire. I due campani avevano alloggiato in diversi hotel nelle province di Bergamo, Brescia e Verona: attraverso i filmati delle telecamere di videosorveglianza acquisite dalle strutture, sono stati ripresi con gli stessi indumenti indossati durante la truffa oggetto d’indagine. I due, rintracciati nel Casertano, sono finiti ai domiciliari con l’applicazione del "braccialetto elettronico".
F.D.