
Luciano Muttoni
Valbrembo (Bergamo) – La famiglia di Jacopo De Simone, che a 19 anni ha ucciso il brembano Riccardo Claris con una coltellata alla schiena, finisce nel mirino delle forze dell’ordine per la seconda volta in pochi mesi. Il giovane, reo confesso arrestato ieri, sarebbe intervenuto per difendere uno dei fratelli che stava partecipando a uno scontro tra tifoserie non distante dallo Stadio Gewiss. Il giovane sarebbe salito nella casa di famiglia, che si trova poco distante, e avrebbe preso un coltello da cucina con l’impugnatura in ceramica per poi scendere e colpire Claris.
Jacopo De Simone non è il primo componente della famiglia a uccidere. Il fratello maggiore Carmine, adottato prima che lui nascesse, è uno dei due giovani finiti in carcere per l’omicidio di Luciano Muttoni (nella foto), ammazzato per rapinarlo di 50 euro, telefonino e una vecchia Golf. Forse si è trattato anche di una ripicca. Carmine risultava residente a Bergamo ma era di fatto senza fissa dimora, prima ancora era stato in comunità per avere rapinato un altro ragazzo quando era minorenne e poi in diversi centri per disintossicarsi. A 25 anni è entrato in azione con Mario Vetere, 24, polacco a sua volta adottato da una famiglia italiana. Vetere lavorava in una comunità terapetutica della provincia di Monza Brianza come aiuto animatore. Carmine risulta nullafacente.
L’omicidio è accaduto nella notte tra sabato 8 e domenica 9 marzo a Valbrembo, dove il cinquantottenne Luciano Muttoni affittava delle stanze, ancora in vendita online. De Simone e il complice, che si sono incontrati solo il giorno dell’omicidio e non erano amici ma avevano conoscenze comuni, sono arrivati a Valbrembo in treno, si sono mascherati con i passamontagna e presentati a casa di Muttoni mentre mangiava. Avevano una scacciacani.
La vittima ha provato a reagire ma prima è stato fatto cadere a terra con un paio di colpi sferrati usando il calcio della scacciacani, poi è stato massacrato a suon di pugni e calci. Il suo cadavere venne trovato dalla fidanzata in un lago di sangue. I due colpevoli sono stati arrestati nel giro di poche ore, hanno ammesso il reato e spiegato di aver agito sotto l’effetto di droghe.