REDAZIONE BERGAMO

Riccardo Claris, chi era l’ultrà della Atalanta ucciso a Bergamo: il calcio, la laurea in Economia e il lavoro a Milano

Grande tifoso della Dea e frequentatore della curva nord, aveva giocato a calcio nell’AlbinoLeffe. Gli studi in Lussemburgo dopo l’università a Bergamo e l’assunzione in una società finanziaria. Il 26enne di Borgo Santa Caterina lascia genitori e sorella maggiore

Riccardo Claris, la vittima dell'omicidio a Borgo Santa Caterina, aveva giocato a calcio ed era un grande tifoso dell'Atalanta come testimonia la foto pubblicata su suo profilo Fb

Riccardo Claris, la vittima dell'omicidio a Borgo Santa Caterina, aveva giocato a calcio ed era un grande tifoso dell'Atalanta come testimonia la foto pubblicata su suo profilo Fb

“Claris ovunque con noi”. Così era scritto sullo striscione appeso alle balaustre dell’U Power Stadium di Monza dove giocava l’Atalanta. Il saluto degli ultrà bergamaschi (rimasti in silenzio tutta la partita) in trasferta in Brianza all’amico tragicamente scomparso la sera prima, accoltellato alla schiena da un tifoso interista al termine di un litigio calcistico. “Claris ultras per sempre”, hanno replicato gli ultras di casa. Ma non c’entrano gli ultrà e il tifo organizzato in questa brutta pagina di cronaca nera che racconta di cori “sgraditi” dentro un bar, insulti e botte. Fino all’epilogo tragico rappresentato da quella pugnalata che, per motivi più che futili, ha tolto la vita a un ragazzo di 26 anni che di vita era assetato.

Lo striscione dei tifosi del Monza per ricordare Riccardo Claris
Lo striscione dei tifosi del Monza per ricordare Riccardo Claris

Il tifo per l’Atalanta

Riccardo Claris amava l’Atalanta: un ultrà della curva nord, come raccontano le foto del profilo facebook. Un ultrà nel senso più nobile e pulito. Passione sana. Viveva l’amore per la Dea, Riccardo, ma non era tipo da scontri o tafferugli. Aveva altri interessi e scopi.

Lo striscione esposto dagli ultrà atalantini a Monza
Lo striscione esposto dagli ultrà atalantini a Monza

Gli studi e il lavoro

Uno studente modello, così viene descritto, tanto da laurearsi in Economia e Commercio all’Università di Bergamo, prima di frequentare un master in Lussemburgo e rientrare in Italia. Aveva da poco trovato lavoro in una società finanziaria a Milano, un posto a tempo indeterminato.

Il calcio giocato 

Riccardo era un calciatore: aveva militato nella fila dell’AlbinoLeffe, prima nelle giovanili, poi Promozione ed Eccellenza. L’ultima sua squadra la Gavarnese. 

I carabinieri fuori dal palazzo di fronte al quale è avvenuto l'omicidio (De Pascale)
I carabinieri fuori dal palazzo di fronte al quale è avvenuto l'omicidio (De Pascale)

La famiglia

Una famiglia perbene, quella di Riccardo: papà, mamma, sorella maggiore e tanti parenti affezionati. Il 26enne, nato a San Giovanni Bianco, in valle Brembana, abitava con la madre a Borgo Santa Caterina, dove si è consumata la tragedia. Aveva una fidanzata. Secondo il racconto dello zio, sarebbe stata lei ad avvisarlo della rissa in strada. A quel punto sarebbe uscito di casa e sceso in strada.