FRANCESCO DONADONI
Cronaca

“Giustizia per Mamadi”: a Bergamo parte il processo per l’omicidio dell’addetto alla sicurezza

Solo al termine dell’istruttoria la Corte deciderà se disporre una perizia psichiatrica per l’imputato, il 29enne del Togo Djaram Sadate. L’ipotesi della pm Marchina (che contesta anche la premeditazione e i futili motivi), è che l’imputato fosse accecato dalla gelosia morbosa

Mamadi Tunkara, 36 anni, origini gambiane, lavorava come addetto alla sicurezza del supermercato Carrefour, in via Tiraboschi

Mamadi Tunkara, 36 anni, origini gambiane, lavorava come addetto alla sicurezza del supermercato Carrefour, in via Tiraboschi

Bergamo – Fuori dal tribunale un amico di Mamadi Tunkara ha appeso uno striscione e dei manifestini. Riassumendo c’è scritto: “Giustizia per Mamadi”. “Noi non dimentichiamo! Il suo sorriso pesa sulle vostre coscienze. Bergamo è stanca!”. Dentro, nell’aula di Corte d’Assise (presidente Ingrascì, a latere la collega Nava) ha preso il via con l’udienza di smistamento, il processo per l’omicidio di Mamadi Tunkara, 36 anni, origini gambiane, lavorava come addetto alla sicurezza del supermercato Carrefour, in via Tiraboschi, in pieno centro città. Era soprannominato “Lookman”, come il calciatore dell’Atalanta, per via delle treccine.

Sul banco degli imputati

Sul banco degli imputati Djaram Sadate, 29 anni, del Togo, presente in aula: è accusato di aver ucciso con undici coltellate il trentaseienne fuori dal supermercato, tra il viavai dei passanti, prima che la vittima iniziasse il turno del pomeriggio. Sadate venne catturato dagli agenti della Squadra mobile mentre cercava di fuggire in Svizzera. In aula, ad assistere all’udienza, il fratello di Mamadi, Alieu Tunkara e un amico Foday Singhateh.

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L’ipotesi della pm Marchina (che contesta anche la premeditazione e i futili motivi), è che l’imputato fosse accecato dalla gelosia morbosa. Era convinto nella sua mente che la sua ex compagna, un medico di 30 anni (lo aveva appena lasciato) avesse una relazione con la vittima. Ma, come è emerso dalle indagini, tra i due non c’è mai stato alcun tipo di legame. Nemmeno una conoscenza.

Ipotesi perizia psichiatrica

Assistito dall’avvocato Micaela Viscardi, Djiram parlerà in una delle prossime udienze. Il difensore aveva chiesto per il suo assistito una perizia psichiatrica per valutare l’incapacità di intendere e volere del suo assistito al momento dei fatti, nonché la sua pericolosità sociale, richiesta che in questa fase è stata rigettata. Il pm ha parlato di aspetti deliranti e di morbosa gelosia, così morbosa che proprio la ex fidanzata (che sarà sentita) aveva suggerito all’imputato di farsi aiutare da specialisti. Saranno sentiti anche tre testimoni e alla fine dell’istruttoria la Corte d’Assise deciderà se disporre una perizia psichiatrica sull’imputato, come chiesto dalla difesa. Il fratello di Tunkara, Alieu si è costituito parte civile con l’avvocato Giliberti, sostituito in aula dalla collega Catale.