Un posto di lavoro a Malpensa, ecco tutte le offerte: servono subito impiegati e addetti ai bagagli

Lo scalo ne cerca mille, la previsione è di 5mila La Filt-Cgil: resta il nodo dei turni, da ripensare

Addetti allo scarico dei bagagli a Malpensa (Foto d'archivio)

Addetti allo scarico dei bagagli a Malpensa (Foto d'archivio)

Malpensa (Varese), 5 febbraio 2024 - Malpensa corre, superata la crisi dell’emergenza Covid, lo scalo ha recuperato quote di traffico sempre più elevate, confermandosi nel 2023 leader nel settore merci con 671,908 tonnellate movimentate e concludendo l’anno con 26,1 milioni di passeggeri. Il 2024 si annuncia sotto i migliori auspici, con l’arrivo di nuove compagnie, quindi di voli e destinazioni. Attualmente l’aeroporto conta 176 destinazioni, 77 Paesi nel mondo collegati e altrettanti vettori. In vista dei mesi di maggior traffico, quelli della stagione estiva 2024, numerose imprese che operano a Malpensa, dove sono circa 20mila gli occupati, hanno già avviato la ricerca di addetti. I posti da coprire secondo una prima stima potrebbero arrivare fino a circa 5.000: la domanda, nelle ultime settimane, riguarda prevalentemente un migliaio di figure da inserire nell’organico aeroportuale a terra, ma la richiesta potrebbe estendersi ad altri settori, dalla ristorazione al personale di volo.

I mille che si ricercano sono soprattutto operai addetti al carico–scarico e smistamento dei bagagli, impiegati al check–in (è richiesta la conoscenza almeno dell’inglese), alla rampa, nell’assistenza a passeggeri con ridotta mobilità e nella sicurezza. Per quanto riguarda i contratti si parte con assunzioni prevalentemente part-time da trasformare in full time con buone prospettive di diventare a tempo indeterminato, tenendo conto dell’andamento del traffico. Va detto che nei mesi clou, da giugno a settembre, a Malpensa si possono raggiungere punte di 120 mila passeggeri al giorno, cui bisogna rispondere con un numero adeguato di operatori in organico.

Certo l’occupazione in aeroporto rispetto al passato è cambiata, oggi, rileva Luigi Liguori, segretario generale Filt-Cgil di Varese, "è evidente la concorrenza per quanto riguarda gli stipendi di altre realtà del territorio, pertanto si assiste a un fenomeno nuovo, lavoratori che lasciamo l’aeroporto per un posto all’esterno", che magari permetta di conciliare meglio il lavoro con la vita. Un aspetto che, secondo Liguori "a Malpensa deve essere ancora migliorato, serve una riorganizzazione del lavoro e dei turni, ancora penalizzanti soprattutto per le donne: è una questione complessa". Un passo in avanti è stato il rinnovo del contratto nazionale firmato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl: "Sono stati apportati miglioramenti ma non ancora sufficienti a riportare i salari a un livello accettabile per il settore dove comunque grazie all’impegno dei sindacati durante il periodo peggiore, quello della pandemia, con gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti, i posti di lavoro, diversamente da quanto avvenuto in altri Paesi europei, sono stati salvati".

Aumentano intanto i collegamenti, in particolare verso Oriente: da ieri, Cathay Pacific ha aggiunto un ulteriore volo per Hong Kong, portando a 4 le frequenze settimanali. Mentre Neos ha annunciato l’aggiunta di un volo (saranno 3 alla settimana) per Almaty, Kazakistan, dal 5 aprile. Un debutto è quello di Turkmenistan Airlines, a Malpensa con un collegamento verso Ashgabat, dal 6 marzo. Rafforza la sua presenza Hainan Airlines: dopo Shenzhen, opererà dal 19 marzo tra Milano e Chongqing, con due frequenze settimanali.