Statua distrutta a Viggiù, l’influencer-vandalo spera di cavarsela. Ecco perché

Janis Danner e i suoi amici sono accusati di aver ridotto in mille pezzi un’opera del maestro Enrico Butti nel corso di una festa a Villa Alceo

L'influencer Janis Danner e l'opera distrutta del maestro Enrico Butti

L'influencer Janis Danner e l'opera distrutta del maestro Enrico Butti

Viggiù, 27 settembre 2023 – Janis Danner, l’influencer tedesco accusato di aver distrutto la statua custodita in una villa dove si trovava per le vacanze con alcuni amici, sembra essere convinto di poterla scampare.

Sfruttando anche le eventuali lentezze della macchina giudiziaria, che potrebbero essere alimentate anche dalle differenze fra gli ordinamenti italiano e tedesco.

Il danno

L’episodio risale alla fine dello scorso luglio. Danner, influencer molto noto in Germania, con oltre un milione di follower su TikTok, stava trascorrendo con alcuni amici un periodo di villeggiatura a Villa Alceo, storica dimora viggiutese. Durante una festa due degli invitati, posando per un selfie, sono caduti nella fontana che ospitava una statua dello scultore Emilio Butti. L’opera, franata a terra, si è rotta in mille pezzi.

Il direttore della Villa, informato del danno, ha sporto denuncia. Al momento, però, non sembrano essere stati fatti passi in avanti nella risoluzione della situazione. Dettaglio che sembra rinsaldare la convinzione di Danner di potersela cavare senza troppe conseguenze.

La difesa

L’influencer, intercettato dall’Ansa, ha detto di essere in attesa dell’esito della controversia legale e, soprattutto, di un certificato che attesti il valore dell'opera andata distrutta. "Sono dispiaciuto che la statua si sia rotta – ha detto Danner all'agenzia – ma non sono mai stato consapevole di non aver pagato la statua, semplicemente non ho visto alcun certificato del suo valore, e penso che nessuno finora abbia visto un certificato...".

Poi ha aggiunto che "la legge in Germania risolverà tutto, fino ad allora non ho altro da dire". Nessun riferimento, invece, alla legge italiana, seppure sia questa competente sul caso, dato che il reato ipotizzato (eufemismo...) è avvenuto sul nostro territorio. Insomma, sembra che Danner – dopo che alcuni dei suoi amici, nell’imminenza del fatto, avevano sostenuto che la statua fosse “solo sabbia” e “non valesse nulla”, ancora non abbia compreso appieno la gravità del gesto compiuto da lui e dai suoi compagni di vacanza.