REDAZIONE VARESE

Omicidio di Busto, Mirti resta ancora in silenzio. L’avvocato: “Indizi non concordanti”

L’uomo fermato per l’assassinio di Davide Gorla, il commerciane ucciso a coltellate nel suo negozio, non risponde al gip. Il suo difensore si oppone alla convalida del fermo e alla custodia cautelare in carcere

Davide Gorla, nel riquadro, è stato ucciso nel suo negozio in cereo a Busto Arsizio

Davide Gorla, nel riquadro, è stato ucciso nel suo negozio in cereo a Busto Arsizio

Busto Arsizio (Varese) – Si è avvalso della facoltà di non rispondere anche davanti al gip Stefano Colombo, il 50enne di Castellanza, Emanuele Mirti, fermato per l'omicidio di Davide Gorla, commerciante di 64 anni accoltellato a morte nel pomeriggio di mercoledì scorco nel suo negozio di via Milano a Busto Arsizio, in provincia di Varese.

L'interrogatorio è durato in tutto 30 minuti. “La scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere (così come già avvenuto nel corso dell'interrogatorio davanti al procuratore Carlo Nocerino, ndr) deriva dal fatto che a nostro parere ci sono degli indizi non concordanti tra loro che sono meritevoli di essere approfonditi attraverso indagini difensive - ha spiegato l'avvocato Roberta Bono, che assiste Mirti - Ciò non esclude che in futuro non si possa decidere di chiedere di essere sentiti dal pm”.

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Davide Gorla ed Emanuele Mirti, le prove dell’omicidio e i punti da chiarire: il debito, il tatuaggio, la maglietta insanguinata sparita e l’arma che non si trova (coltello o tagliacarte)

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Mirti continua a professarsi innocente così come sta facendo dal momento del fermo. “Alla richiesta di convalida del fermo mi sono opposta in quanto questa contiene un errore procedurale a mio parere oggettivo. Così come mi sono opposta alla richiesta di custodia cautelare in carcere”. Il gip si è riservato.