ANNA GIORGI
Cronaca

Strage della funivia del Mottarone, epilogo choc: 14 morti, ma dopo 4 anni nessuno andrà in carcere. La rabbia dei familiari: “Ecco cosa vale una vita”

Il processo si chiude con due non luogo a procedere e tre patteggiamenti: pena massima 4 anni e 11 mesi. La sindaca di Verbania: “Sono molto amareggiata. L’intervento della Procura mi è sembrato da brivido”

Nell'incidente alla funivia del Mottarone, il 23 maggio 2021, persero la vita 14 persone, e si salvò per miracolo solo il piccolo Eitan

Nell'incidente alla funivia del Mottarone, il 23 maggio 2021, persero la vita 14 persone, e si salvò per miracolo solo il piccolo Eitan

Verbania, 19 settembre 2025 – Tre patteggiamenti e due non luogo a procedere. A quattro anni dal terribile incidente in cui persero la vita 14 persone, unico superstite il piccolo Eitan, all’epoca di cinque anni, il processo per l’incidente del Mottarone si chiude con pene che, quando saranno definitive, non prevedono il carcere, e con due proscioglimenti. Il gip del Tribunale di Verbania, Gianni Macchioni, ha accolto le istanze di patteggiamento a 3 anni e 10 mesi avanzata da Luigi Nerini, titolare della Ferrovia del Mottarone, a 4 anni e 11 mesi e 4 anni e 5 mesi proposte da Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente direttore d’esercizio e capo servizio dell’impianto. 

Da sinistra, Luigi Nerin, titolare della Ferrovia del Mottarone, e Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto
Da sinistra, Luigi Nerin, titolare della Ferrovia del Mottarone, e Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto

Servizi sociali 

Nessuno dei tre andrà in carcere perché quando diventeranno definitive, data la loro esiguità, consentiranno di accedere all’affidamento ai servizi sociali. Accolta anche la richiesta di prosciogliere Martin Leitner, consigliere delegato dell’omonima società e di Peter Rabanser, responsabile del customer service. “Nessuna pena, nessun risarcimento potrà mai lenire il dolore per quanto accaduto. Chiudere ora, in una maniera complessivamente adeguata, è un modo per tutti di cominciare a ricucire quello strappo”, ha detto il procuratore Alessandro Pepè nel corso dell’udienza, parlando di una “decisione non facile”. 

L'intervento delle squadre dei vigili del fuoco nel novembre del 2021 per rimuovere la cabina collassata posta sotto sequestro
L'intervento delle squadre dei vigili del fuoco nel novembre del 2021 per rimuovere la cabina collassata posta sotto sequestro

"Sono amareggiata” 

“Spero – ha aggiunto dopo la decisione – che le parti offese possano non dico accettare, ma comprendere questo esito per evitare un dibattimento che può essere doloroso per le parti offese”. La Regione Piemonte, ha revocato la costituzione di parte civile dopo un risarcimento di circa 100mila euro. 

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Dure le parole della sindaca di Stresa, Marcella Severino, uscendo dall’aula del tribunale: “Non sono sorpresa, era già previsto dalla scorsa udienza. Ma sono molto amareggiata: loro (i pm, ndr) forse non sono stati sette ore su in mezzo ai morti come me. Rispetto la decisione, però l’intervento della Procura mi è sembrato piuttosto da brivido. Giustificano il fatto che non vai a processo perché in questo modo si rinnova il dolore?”. 

Eitan Biran, 5 anni nel 2021, in braccio al padre Amit e la mamma Tal Peleg con in braccio il figlio più piccolo Tom di 2 anni
Eitan Biran, 5 anni nel 2021, in braccio al padre Amit e la mamma Tal Peleg con in braccio il figlio più piccolo Tom di 2 anni

Il dolore di una madre 

Vincenza Minutella, madre di Silvia Malnati, una delle 14 vittime: “Questo è il valore che danno alla vita delle persone”. Soddisfatto, invece, l’avvocato Federico Cecconi che assiste Martin Leitner e che con il collega Paolo Corti aveva già ottenuto Il proscioglimento.

I varesini Silvia Malnati e Alessandro Merlo, due delle 14 vittime della tragedia del Mottarone
I varesini Silvia Malnati e Alessandro Merlo, due delle 14 vittime della tragedia del Mottarone

L’avvocato Emanuele Zanalda, legale di alcuni parenti del ramo paterno di Eitan, il bimbo israeliano unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone parla di “amaro in bocca”. “Non c’è mai stata una lettera di scusa ai familiari delle vittime. Siamo comunque soddisfatti dell’esito del processo perché c’è stata una condanna severa per le persone contro cui ci eravamo costituiti parte civile, cioè Nerini e Tadini”.